Circolare, verso il presente

Principi attivi

  • Creatività
  • Pensiero critico
  • Immaginazione
  • Ricerca
  • Innovazione
  • Creazione di comunità
  • Consumo critico

Che cos'è?

Partiamo dall’ABC: che cos’è l’economia circolare? Primo passo: immaginare la nostra quotidianità senza la produzione di rifiuti, se non in quantità minime – idealmente nessuno, ma la strada non è senza ostacoli. Secondo passo: non pensare più ai rifiuti come materiali di scarto, ma pensarli invece come delle vere e proprie risorse, che alla fine del loro ciclo di vita possono diventare altro. Terzo passo: ripensare alle cose che abitualmente utilizziamo, ripensarne il design, la produzione, il recupero – in maniera circolare!

Un progetto che pensa, parla e pratica circolarità nel territorio trentino è quello di Atotus.

Atotus è un circuito di economia circolare per una moda sostenibile. Un circuito perché il loro obiettivo è quello di coinvolgere tutti i passaggi della filiera produttiva: Tipper (i consumatori e consumatrici finali che hanno la capacità di decidere sull’acquisto e sul fine vita degli indumenti), Atotus, Produttori, Filatori, Scuole di moda e designer, Tessitori, Tips (la moneta virtuale del circuito).

Attraverso questi attori, possono generarsi tre possibilità: riciclo – da cui deriva “nuovo” filato, riuso – utilizzato per i capi che sono ancora in buono stato e vengono donati, upcycling – la produzione, con i materiali di scarto, di un bene con un valore maggiore rispetto a quello di partenza.

Obiettivi per il mondo

Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12.5 dell’Agenda 2030:

Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo 

L’economia circolare non riguarda solo il settore tessile, ma vi sono tanti realtà e progetti innovativi che hanno l’obiettivo di minimizzare i rifiuti prodotti e l’estrazione di nuove materie prime. Sempre sul territorio italiano troviamo la Cooperativa Sociale Insieme, una realtà del territorio vicentino presente dal 1979. La Cooperativa opera seguendo 4 A: Abitare – il territorio viene vissuto come un luogo di scambio relazionale, creando una comunità di reciprocità, Accoglienza – nel corso degli anni la Cooperativa ha supportato minori, giovani e adulti con vissuti di disagio e fragilità, Ambiente, Autogestione – gli oggetti e i materiali che arrivano alla Cooperativa possono essere rivenduti, restaurati, riciclati. Tra le sue varie attività, troviamo: mercatino dell’usato, sgomberi civili, restauro mobili, upcycling.

Effetti desiderati

La riduzione dei consumi, il riuso dei materiali, la riparazione degli oggetti, una loro progettazione attenta a tutte le fasi della loro vita, il riciclo, sono tutti elementi fondamentali dell’economia circolare. Gli esempi riportati sono solo due ma progetti innovativi si possono trovare anche in altri settori, come quello delle costruzioni, del recupero di cibo, del recupero di edifici.

Applicare i principi di circolarità anche alle nostre pratiche quotidiane, partendo magari proprio dal pensare in maniera critica a ciò che decidiamo di acquistare, e investire sui settori di ricerca e sviluppo per trovare nuovi modi di recuperare materiali sono necessari per muoverci in un mondo che ha delle risorse finite e limitate.

Se ti dimentichi queste proposte?

Gestire in maniera responsabile ed efficiente le risorse di cui la Terra dispone è una delle tante sfide di cui forse ci stiamo già – lentamente – rendendo conto.

Essere in grado di sviluppare processi di produzione e consumo che riescano a minimizzare quello che ancora oggi chiamiamo rifiuto, è estremamente importante e puntale affinché i bisogni delle generazioni future possano essere soddisfatti come lo sono i nostri (dalla definizione di sviluppo sostenibile contenuta nel Rapporto Brundtland).

I due esempi scelti ci indicano che il cambiamento è già in atto e quindi non ci resta che salutarci: circolare, verso il presente!

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