di Maddalena D’Aquilio
Il 12 di aprile, l’alto rappresentate per la Bosnia Erzegovina (HR) Christian Schmidt ha stabilito che la legge promulgata dalla Republika Srpska (RS) – una delle due entità che costituiscono la Bosnia Erzegovina (BiH) – sui beni immobili utilizzati per il funzionamento dell’autorità pubblica è nulla e invalida. Schmidt ha invocato, per la prima volta dalla sua nomina lo scorso anno, i poteri di Bonn per abrogare una legge giudicata incostituzionale, che aveva lo scopo di trasferire alcune proprietà demaniali alla RS. Tale legge avrebbe attribuito all’entità a maggioranza serba la prerogativa di disporre di beni statali usati dalle autorità pubbliche della RS e di regolarli liberamente, senza doverne rendere conto. L’HR ha sottolineato che solo lo Stato bosniaco può disporre delle proprietà statali e regolare la proprietà sui beni statali e ciò si applica a tutti i livelli di autorità presenti in BiH.
Durante l’annuncio della decisione, Schmidt ha detto che: «Il problema delle proprietà statali non può essere risolto con misure prese unilateralmente, ma solo attraverso un processo nell’assemblea parlamentare della Bosnia Erzegovina. […] Quello che abbiamo visto a Banja Luka è, sfortunatamente, una decisione senza rispetto della costituzione della Bosnia Erzegovina.» La decisione di Schmidt è stata presa per evitare ripercussioni giuridiche per i cittadini e i potenziali investitori, perché «assicurare la certezza legale e rafforzare lo stato di diritto è la miglior salvaguardia del diritto di proprietà individuale.»
L’HR ha poi ricordato che coloro i quali non rispetteranno questo provvedimento dovranno affrontare conseguenze legali….(continua, leggi tutto su Unimondo)
In copertina una veduta di Banja Luka di Rade Nagraisalovic