Popolazioni indigene sotto attacco anche in Messico. Nello stato di Sonora è infatti in corso una dura repressione contro il popolo Yaqui, in aperta opposizione alla costruzione di un oleodotto nell’area.
Gli Yaqui erano inizialmente riusciti a bloccare la costruzione che però è ripresa nei giorni scorsi e negli scontri con la forze dell’esercito federale del 21 ottobre un manifestante è morto.
La popolazione denuncia da tempo i metodi utilizzati dalla società: minacce, intimidazioni di vario genere sono all’ordine del giorno.
In una intervista al quotidiano Milenio alcune donne yaqui hanno denunciato atti vandalici contro le auto, aggressioni. Alcune di loro sarebbero nascoste perché già raggiunte da minacce.
L’impresa avrebbe anche assunto membri della comunità come guardie, creando divisioni notevoli al proprio interno.
Ma da cosa deriva questa opposizione? L’oleodotto passerebbe a meno di un chilometro di distanza da due delle loro scuole. Il problema principale sarebbe quindi collegato alla sicurezza.
Sulla questione Yaqui sono intervenuti con un comunicato anche i comitati Por La Reconstitución Integral de Nuestros Pueblos, Nunca Más Un México Sin Nosotros, il Congreso Nacional Indígena e l’Ejército Zapatista de Liberación Nacional
“Ripudiamo la tensione – si legge nel comunicato – e la discordia che i malgoverni e i loro caporioni, le imprese nazionali e straniere, promuovono e seminano nelle comunità, con l’ambizione di prendersi il gas, l’acqua e i minerali del territorio Yaqui, attraverso cui fomentano la divisione come strumento per imporre morte e distruzione sui nostri territori, perché per essi significhiamo soltanto più potere e più denaro”.
Fonti:
http://mexiconewsdaily.com/news/yaqui-communities-clash-over-pipeline/