Dossier/ L’esplosione della disuguaglianza

I più ricchi sono diventati notevolmente più ricchi e i profitti aziendali hanno raggiunto livelli record, guidando un’esplosione della disuguaglianza. Questo quanto emerge nell’ultimo rapporto di Oxfam, pubblicato il 16 gennaio 2023. Dal 2020, l’1% più ricco ha conquistato quasi i due terzi di tutta la nuova ricchezza: le fortune dei miliardari aumentano di 2,7miliardi di dollari al giorno. Le aziende alimentari ed energetiche hanno più che raddoppiato i loro profitti nel 2022, pagando 257miliardi di dollari a ricchi azionisti, mentre oltre 800milioni di persone soffrono la fame.

Il rapporto 2023, oltre a fornire una panoramica sulla disuguaglianza nel Mondo che da sempre, come Atlante delle guerre, consideriamo una causa di conflitto, si concentra su come tassare i ricchi sia fondamentale per affrontare le attuali “policrisi”. Mostra poi come tassare i ricchi possa “metterci sulla strada verso un mondo più equo, sostenibile e libero dalla povertà”.

Nel dossier l’analisi del nuovo rapporto sulla disuguaglianza di Oxfam.

*Di seguito e in copertina immagine e grafici del rapporto 2023 della ong. 

L'1% più ricco fa sempre più profitti

Negli ultimi 10 anni l’1% più ricco dell’umanità si è accaparrato più della metà di tutta la nuova ricchezza globale. Dal 2020, secondo l’analisi Oxfam basata su dati della Credit Suisse, l’aumento di ricchezza da parte dei super ricchi è accelerata e l’1% più ricco ha beneficiato di quasi i due terzi di tutta la nuova ricchezza. Dal 2020, infatti, per ogni dollaro di nuova ricchezza globale guadagnato da qualcuno nel 90% più povero, uno dei miliardari ha guadagnato 1,7 milioni di dollari. Come aveva già messo in luce il rapporto 2022, i miliardari hanno beneficiato di enormi guadagni durante la pandemia. “Una marea di soldi pubblici pompati nell’economia anche dai paesi ricchi, necessari per sostenere le loro popolazioni, hanno fatto salire i prezzi delle attività”. Questo ha significato che, in assenza di una tassazione progressiva, i super ricchi intascavano fortune senza precedenti. Sebbene le fortune miliardarie siano leggermente diminuite dal loro picco nel 2021, rimangono trilioni di dollari più alte rispetto a prima della pandemia. Anche l’attuale crisi del costo della vita, con l’aumento vertiginoso dei prezzi del cibo e dell’energia, sta creando enormi guadagni per i pochi grandi ricchi. Le multinazionali del cibo e dell’energia stanno vedendo profitti record e facendo pagamenti da capogiro ai loro ricchi azionisti e proprietari miliardari. Il profitto sui prezzi delle imprese sta determinando almeno il 50% dell’inflazione in Australia, Stati Uniti ed Europa, in quella che non è tanto una crisi del “costo del profitto” quanto quella del costo della vita.

Oxfam ha esaminato i profitti di alcune delle più grandi aziende agroalimentari ed energetiche del mondo. L’analisi di 95 imprese che hanno realizzato “extraprofitti” ha rilevato che le imprese hanno conseguito 306miliardi di dollari di profitti in eccesso nel 2022, i loro profitti sono aumentati del 256% nel 2022 rispetto alla media 2018-2021, l’84% degli extraprofitti realizzati nel 2022 sono andati agli azionisti, per una cifra pari a 257 miliardi di dollari e il 76% delle imprese ha aumentato i propri margini di profitto.

Quasi zero tasse per i maxi ricchi

Per ogni dollaro raccolto in tasse, solo quattro centesimi provengono dalle imposte dei più ricchi. Tendenza più evidente nei paesi a basso e medio reddito, dove la disuguaglianza è più alta. Due terzi dei paesi non hanno alcuna forma di imposta di successione sulla ricchezza e sui beni passati ai diretti discendenti. La metà dei miliardari del mondo vive in paesi in cui non si tassa la ricchezza: 5trilioni di dollari sono quindi esentasse, una somma superiore al Pil dell’Africa. Le aliquote massime sul reddito sono diventate più basse e meno progressive negli anni, scendendo dal 58% nel 1980 al 42% più recentemente nei paesi Osce. In 100 paesi, il tasso medio è ancora più basso: al 31%. Le aliquote fiscali sulle plusvalenze sono solo il 18% in media in più di 100 paesi. Solo tre stati tassano i redditi da capitale più di reddito da lavoro.

In questo modo, per fare un esempio, uno degli uomini più ricchi della storia, Elon Musk, ha dimostrato di pagare una “vera aliquota fiscale” del 3,2%, mentre un altro dei miliardari più ricchi, Jeff Bezos, paga meno dell’1%. Al contrario, uno dei commercianti di mercato con cui Oxfam lavora in Uganda, Aber Christine, paga il 40% i suoi profitti in tasse.

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