Yemen, la guerra non va in quarantena

Una ventina di raid aerei della coalizione a guida saudita colpiscono la capitale Sanaa

Il Covid-19 non ferma i conflitti armati. Lunedi la coalizione a guida saudita in guerra con le forze  ribelli Houthi nello Yemen ha compiuto una serie di attacchi aerei nella  capitale Sanaa, il primo di questi raid sulla  città da mesi. Ne ha dato notizia la tv filo Houti Al Masirah. Al momento non si ha invece notizia di vittime. I raid sarebbero stati la risposta a un attacco aereo  Houthi con due missili verso l’Arabia saudita nei giorni scorsi in coincidenza con il quinto anniversario dell’intervento del regno  nella guerra civile dello Yemen. La notizia è stata confermata dal corrispondente di  Al Jazeera secondo cui si sarebbero verificati circa 25 attacchi aerei sulla capitale.

La diplomazia è nell’impasse e domenica, l’inviato dell’Onu nello Yemen Martin Griffiths (nella foto a destra), ha ribadito la richiesta di un’immediata cessazione delle ostilità,  un cessate il fuoco a livello nazionale in una situazione complicata dall’emergenza pandemica coronavirus. Il suo appello, reiterato più volte, è rimasto però evidentemente inascoltato da entrambe le parti in conflitto.

#NoiRestiamoaCasa

(Red/Est)

Vai alla nostra scheda conflitto

Nella foto di copertina, caccia F 15C sauditi in volo 

Tags:

Ads

You May Also Like

Informazione, guerra e lavoro: come cambia il ruolo del reporter

Nuovi media, nuovi conflitti e nuove occasioni. Ma anche molti interrogativi. A cominciare dalla protezione assicurativa e salariale e dal dubbio che riguarda come siamo informati e se lo siamo meglio e di più. Un tentativo di analisi 

Pubblichiamo l’intervento di Emanuele Giordana sul numero in distribuzione  di Dinamo, che ringraziamo per l’autorizzazione,  ...

Somalia, l’embargo violato

Emirati Arabi Uniti ma anche lo stesso governo somalo continuano a non rispettare la restrizione Onu. Un nuovo rapporto

di Al. Pi. L’imposizione di un embargo non è, come si sa, di per ...

Haiti ha finito le lacrime

Il terremoto del 14 agosto ha colpito un Paese allo stremo in cui regna l'insicurezza. Le parole delle ong presenti sul posto