Prima indagine istituzionale dell’Istat di censimento degli insediamenti Rom, Sinti e Caminanti autorizzati e spontanei in Italia, svolta tra maggio e novembre 2014. Gli insediamenti censiti nella ricerca – si legge su Regioni.it – sono soprattutto presenti al nordovest e al centro (quasi il 60%), concentrati, per oltre il 72%, in 5 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Toscana. È stata fatta una “fotografia” del sistema di accoglienza e gestione dei cosiddetti nomadi. Si parla di servizi precari negli insediamenti: per il 25,9% manca l’acqua corrente, il 31,3% non ha servizi igienici e il 48,3% è privo di fognature, il 28,5% di energia elettrica. «Il 72% dei 516 insediamenti censiti (29.435 le persone che vi vivono) si concentra in 5 regioni: Lombardia (88), Emilia Romagna (88), Lazio (79), Piemonte (65) e Toscana (52). Nei 71 insediamenti di Roma si registrano 6.559 presenze, nei 9 di Torino 2.279. La metà dei campi è presente da più di 10 anni. I più longevi sono in Lombardia (il 22,2% ha più di 20 anni, il 23,2% ha 11-20 anni) e in Emilia Romagna (il 19,6% ha 11-20 anni).A questo si aggiunge che il 28,5% non dispone di energia elettrica, il 33,5% di raccolta rifiuti. Mancano collegamenti con mezzi pubblici (44,4% dei casi), infrastrutture (81,8%) e strade asfaltate (28%)». Ma dove vengono collocati i campi nomadi: il 18,8% è situato vicino a discariche. Per dettagli: www.regioni.it/newsletter/n-3095/del-06-02-2017/istat-campi-nomadi-in-italia-16197/