di Emanuele Giordana
Tra sabato a domenica a Borgotaro, nel cuore dell’Appennino al confine tra tre regioni (Emilia, Toscana e Liguria) il Comitato locale di Intersos ci ha invitato, con Libera, a partecipare a una marcia che si svolge ormai dal 2015 quando Damaso Feci, ex rappresentante dell’Unhcr in Bosnia, pensò che anche la sua città natale dovesse ricordare la strage di Srebrenica. La meta, oggi come nel 2015, è Strela, luogo di un eccidio nazista durante un rastrellamento della brigata Goering mentre i tedeschi ormai si ritiravano; ma la manifestazione aveva e ha il senso di ricordare, oltre ai martiri della piccola cittadina o quelli di Srebrenica, tutte le vittime di guerra. Una manifestazione come tante forse ma con una partecipazione emotiva fortissima e, soprattutto, con la presenza di tantissime associazioni locali, spina dorsale di un movimento di volontari che si impegnano durante tutto l’anno in attività molto diverse ma che vanno oltre l’assistenza. L’idea è quella di costruire un percorso di pace di cui la manifestazione di sabato e domenica non è né un punto di arrivo né una meta: è la traccia di qualcosa di vivo di una società civile attiva ben radicata nel territorio.
Come giornalista dell’Atlante sono stato invitato a parlare del nostro lavoro ma sono io quello che deve ringraziare. Vedere una sala piena di gente che ascolta attenta e segue una sceneggiatura di letture, musiche e interventi ben studiata, scalda il cuore. E lo scalda vedere alcune centinaia di persone che, il giorno dopo, percorrono a piedi diversi chilometri incuranti che l’acqua faccia a tratti capolino inzuppando i marciatori. Alla cerimonia erano presenti le istituzioni locali (i sindaci della zona con quello di Borgotaro che è anche presidente della provincia di Parma) a dimostrare una vicinanza non di facciata con il tessuto sociale locale. E c’erano le diverse associazioni alcune delle quali hanno letto un breve contributo.
Vien da pensare che cento piccole marce ne facciano una più grande e che tanti piccoli passi facciano il giro del mondo. Tutto ciò rende più semplice il nostro lavoro e ci fa pensare che si, ha un senso. Come ha un senso marciare con la bandiera arcobaleno. Non è retorica ma è un territorio che si muove, che lancia un messaggio, che scatena energie. Rende ognuno di noi più forte e convinto che forse vale davvero la pena lottare per la pace.
Nella foto il sindaco di Compiano durante il suo messaggio davanti al cimitero di Strela. Ha ricordato Ilaria Alpi, la cui famiglia è originaria del piccolo bellissimo Comune che amministra
Sotto: foto ricordo con Libera e il Comitato Intersos di Borgotaro
Il servizio di RTA-News