Più italiani, cresce il numero di chi ottiene la cittadinanza

Non più stranieri ma cittadini italiani a tutti gli effetti.  E’ aumentato rapidamente negli ultimi anni il numero delle persone che hanno ottenuto lo status. Siamo infatti passati dai 56mila del 2011 ai 178mila del 2015.

A dirlo è l’Istituto nazionale di statistica Istat. Se fino al 2008 le acquisizioni per matrimonio superavano quelle per residenza, adesso si registra il contrario. Cresce poi sempre più il numero di giovani immigrati che diventano italiani. Sono infatti passati da circa 10 mila nel 2011 a oltre 66 mila nel 2015. In oltre la metà dei casi i neo-italiani hanno meno di 30 anni.

Secondo l’indagine sull’integrazione delle seconde generazioni condotta nel 2015 dall’Istat, la quota di giovani immigrati che si sentono italiani sfiora il 38%; il 33% si sente straniero e poco più del 29% non si sente in grado di rispondere alla domanda. Notevoli  differenze di atteggiamento tra le diverse collettività: i maschi appartenenti alle collettività dell’Asia e dell’America Latina sono quelli che dichiarano più frequentemente di sentirsi stranieri (42,1% dei cinesi, 39,5% degli ecuadoriani, 38,4% dei filippini e 38,9% dei peruviani). Nel caso dei romeni è invece particolarmente elevata la percentuale di coloro che si sentono italiani (45,8%).

Secondo i ricercatori il sentirsi o meno italiani dipende anche dall’età di arrivo nel paese. .Tra i ragazzi arrivati dopo i 10 anni è notevolmente più elevata la quota di coloro che si sentono stranieri (quasi il 53%), mentre per i nati in Italia la percentuale di chi si sente straniero si riduce a meno del 24% (al 23,7).

La definizione di cittadinanza comunque risulta sempre più stretta, sempre meno al passo con una visone cosmopolita dei confini.

Ad esempio, riguardo ai progetti futuri si può riscontrare un’elevata quota, sia fra gli stranieri sia fra gli italiani, di ragazzi che vogliono vivere all’estero: rispettivamente il 46,5 e il 42,6%. Per i ragazzi che non sono nati in Italia l’intenzione prevalente, qualunque sia la generazione migratoria, è voler vivere in “un altro stato estero”.

Intanto in Parlamento la discussione sulla riforma del sistema di acquisizione della cittadinanza, pensata per superare lo Ius Sanguinis, è bloccata da oltre un anno.

Fonti:

www.cinformi.it

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