Una sentenza che cambia le regole

E’ successo. Nessuno ci pensava più, forse, se non i famigliari di quelli assassinati. Ora dovremo ripensarci tutti. La notizia è di quelle che ti aprono in due: la corte dell’Aja ha stabilito che l’Olanda è responsabile della morte di almeno 300 civili nella strage di Srebrenica, nel luglio del 1995. I giudici hanno deciso che almeno per quei 300 uomini e ragazzi – non per tutti gli 8mila trucidati – i Caschi Blu olandesi inviati lì dalle Nazioni Unite non potevano non sapere che sarebbero stati fatti a pezzi dalla banda del nazionalista serbo Mladic.

Ecco, è stato detto. La giustizia internazionale, per la prima volta, ha indicato responsabilità e obbliga un Paese a pagare. E’ un precedente fondamentale. Nelle missioni di interposizione dell’ONU nulla sarà più come prima. E’ finita l’impunità, nessuno potrà girarsi dall’altra parte, non intervenire in nome di una “neutralità” che ha ucciso, in quasi settant’anni di interventi, persone e speranze. Ora si dovranno stabilire nuove regole d’ingaggio, decidere che intervenire e’ essenziale per non esporre a rischi i soldati delle forze internazionali, organizzare forze di intervento capaci di evitare stragi e tragedie. Se non accadrà, chi vorrà ancora partecipare alle missioni? Chi vorrà rischiare faccia e denaro, passando alla storia come “responsabile della strage”? Tutto, ora, dovrà cambiare

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