A carte scoperte

La scelta su Riace va respinta e fermata. Dopo i richiedenti, verrà il  bisogno di creare nuovi nemici. E il nuovo nemico potrebbe essere ognuno di noi. L'editoriale dell'Atlante

 

Ora, almeno, giocheremo tutti a carte scoperte. La decisione di Salvini di chiudere con l’esperienza di Riace e disperdere i richiedenti sul territorio nazionale, fa chiarezza, toglie i dubbi e ci permette di dire quello che va detto. Quando abbiamo scritto  – alcuni giorni fa, dopo l’arresto – che Lucano aveva probabilmente violato delle legge, ma lo aveva fatto per esercitare una forma di disobbedienza civile, molti hanno detto e scritto che sì, forse, ma un sindaco non lo può fare, deve rispettare le norme e le regole. Abbiamo scritto anche che il governo voleva palesemente chiudere la partita con un uomo che praticava l’accoglienza, cosa che in Italia era diventata inaccettabile e “buonista”. Le osservazioni contrarie, in questo caso, furono che non il governo, ma la magistratura aveva agito contro Lucano. Quindi, dovevamo mirare meglio l’obiettivo, prendercela con chi aveva la responsabilità.

E’ vero, allora fu la magistratura. Ora, però, è certamente il governo a chiudere il cerchio. E’ il ministro Salvini a decidere che quell’esperienza va soppressa. In questa scelta del ministro sta la chiarezza per noi che ci opponiamo. La decisone di Salvini svela il piano preciso: chiudere con ogni progetto e programma di accoglienza. Vuole estirpare la questione, trasformando i richiedenti in clandestini disperati, facendoli diventare definitivamente quel problema sociale e di sicurezza che dovrà essere affrontato con armi, violenza e ogni forma di sopraffazione. Tutto questo per rendere più “sicura” la vita ai cittadini. A Riace, a dire il vero, è la ‘ndrangheta che Salvini non combatte – non ne ha tempo – a rendere dura la vita della gente.

Gli alibi di chi giustificava, di chi in fondo capiva le decisioni della magistratura contro Lucano, sono finiti. Ora è evidente che la magistratura si è mossa semplicemente per aprire la strada alla politica di Salvini. Ora è evidente che la volontà del segretario della Lega e dei suoi di chiudere con ogni forma di accoglienza partirà da Riace e colpirà altrove. Ora sappiamo che Salvini, che non è partito di maggioranza relativa in questo Parlamento –  ricordiamolo per favore – sta applicando norme fasciste e anticostituzionali con l’appoggio di chi invece è partito di maggioranza relativa.

E’ una dato interessante perché ricorda ciò che fece Mussolini nel ’22 con li suo primo governo e ciò che fece Hitler nel 1933 con il suo primo esecutivo. Entrambi privi di maggioranza, si fecero trasportare al governo da chi la maggioranza parlamentare l’aveva. La storia ci racconta come finirono quelle corse verso il totalitarismo. Sarebbe interessante capire cosa davvero ne pensa l’elettorato 5Stelle. In nome della democrazia diretta, che è fondamento di quel partito, forse bisognerebbe fare un referendum vero, non web.

Spaventando gli italiani, negando le cose e pagando i debiti milionari con trattamenti di favore, Salvini dall’alto del suo partito di minoranza relativa, smantella l’accoglienza e la nostra democrazia. Sta violando – mica da solo, con molte illustri complicità – la Costituzione, che sul diritto d’asilo è esplicita e non interpretabile. Sta violando la Dichiarazione universale dei diritti della persona, quella stessa che permette anche a lui di dire liberamente e nel pieno diritto – senza essere perseguito – le cose che dice. Fermiamolo: dopo i richiedenti, avrà bisogno di creare nuovi nemici da eliminare per poter contare qualcosa. E il nuovo nemico potrebbe essere ognuno di noi.

 

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