di Maurizio Sacchi
Joe Biden prepara la svolta su Cuba. L’obiettivo è rottamare subito gran parte delle sanzioni imposte a L’Avana da Donald Trump. “La nostra politica cubana è governata da due principi: il sostegno alla democrazia e ai diritti umani, che saranno al centro dei nostri sforzi. In secondo luogo, i turisti americani, specialmente i cubano-americani, sono i migliori ambasciatori di Cuba per la libertà. Rivedremo quindi le politiche dell’amministrazione Trump”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki durante una conferenza stampa.
Il rappresentante democratico Jim McGovern, da lungo tempo sostenitore del miglioramento delle relazioni USA-Cuba, ha detto alla CNN che Biden si preoccupa personalmente della distensione. E ha ricordato quando, nel 2014, come vicepresidente di Obama, Biden lo chiamò per avvisarlo che era stato raggiunto un accordo per scambiare prigionieri e ripristinare i legami diplomatici con il governo cubano.Ora McGovern ha inviato a Biden una lettera chiedendogli di “invertire rapidamente tutte le politiche, le restrizioni e le sanzioni imposte da Trump contro Cuba”.
Intanto Cuba affronta una seria crisi economica, e Raul Castro, 89 anni, si prepara a dimettersi in aprile da capo del Partito comunista cubano per ritirarsi in pensione,.Mentre i repubblicani hanno etichettato il ripristino dei rapporti diplomatici come un premio a un nemico di sempre, da parte democratica si ricorda che apertura di Obama ha ottenuto una maggiore liberalizzazione della società cubana, con un maggiore accesso a Internet, e dando impulso al nascente settore della piccola imprenditoria privata. “Con Cuba, l’impegno non va visto come un dono per un regime repressivo”, scriveva su Americas Quarterly lo scorso luglio Juan Gonzalez, ora direttore del Consiglio di sicurezza nazionale di Biden per l’emisfero occidentale. “Promuovere la causa dei diritti umani, e responsabilizzare il popolo cubano facendolo protagonista del proprio futuro è un atto sovversivo”.
Per ora, i funzionari cubani sembrano nutrire un moderato ottimismo sul fatto che Biden annulli le azioni dell’amministrazione Trump.“Il futuro, la stabiltà di quanto possiamo ottenere con gli Stati Uniti, è già tato messo in discussione da un governo [Trump] che ha semplicemente ignorato ciò che era stato pattuito in precedenza “, ha affermato Carlos Fernández De Cossio, direttore generale per gli affari statunitensi del Ministero degli esteri dell’Avana.
Ma il sostegno di Cuba a Nicolas Maduro, e la presenza in forze dell’esercito cubano in Venezuela rappresentano un problema. Secondo John Kavulich, presidente del Consiglio per il commercio e l’economia Usa-Cuba, un’organizzazione privata con sede a New York “…l’amministrazione Biden non salverà Cuba dai problemi che essa stessa ha ceato… Non prevediamo decisioni che aiutino il governo cubano nel sostenere il settore turistico”, aggiungendo però che l’approccio statunitense a Venezuela e a Cuba sarà “basato sulla comunicazione piuttosto che sull’isolamento”.
L’embargo attuato da Donald Trump ha reso difficile per i cubani negli Stati uniti inviare denaro ai parenti sull’isola e ha posto severi limiti ai viaggi. Una politica celebrata dalla maggior parte degli esiliati cubani in Florida perché sanno che essa danneggia un governo accusato di violare i diritti umani. Ma ora che la Florida ha cambiato colore, rivelandosi decisiva nell’elezione di Biden, l’atteggiamento dei cubano-americani di seconda generazione pare meno ostile, e probabilmente è a questo che fa riferimento la nuova amministrazione quando dichiara che saranno proprio questi i migliori ambasciatori a stelle e strisce nei rapporti con l’isola. Andy Gomez si aspetta che Biden riapra l’ambasciata degli Stati Uniti. Il professore di studi cubani all’Università di Miami, autore del saggio “Social challenges facing Cuba” “Le sfide sociali che Cuba deve affrontare”, ha detto: “…la politica di Biden non dovrebbe concentrarsi sulla politica degli esiliati cubani; darà invece priorità agli interessi degli Stati uniti e alla sicurezza nazionale. [Questo rappresenta] una svolta rispetto alle vecchie politiche di Obama. ”
Sul Venezuela di Maduro nessuna apertura. Durante la campagna elettorale, Biden ha bollato il presidente venezuelano Nicolas Maduro come un “delinquente” e ha detto che è inconcepibile che l’amministrazione Trump abbia deportato centinaia di venezuelani e cubani “di nuovo nelle loro dittature”. “Trump non ha concesso nemmeno uno status protettivo temporaneo ai venezuelani in fuga dal regime oppressivo di Maduro, che ho incontrato: ed è un delinquente”, ha detto Biden. “Gente, lo farò io”. La proposta di legge bipartisan di cui parlava Biden proteggerebbe circa 200.000 cittadini venezuelani, e ha superato l’esame della Camera dei rappresentanti a guida democratica l’anno scorso, ma si è arenata al Senato. L’amministrazione Trump è stata ritenuta la responsabile di questo.“A Trump non importa nulla del popolo cubano e venezuelano”, ha detto Biden in una tappa della campagna,al Broward College vicino a Miami, che ospita una grande popolazione immigrata latina.
Nell’immagine Unsplash uno scatto di una via dell’Avana di Alexander Kunze