Dalla parte dei diritti e della libertà

"Non è accettabile che una azienda privata, come è Facebook, decida di annullare pagine e profili che appoggiano una lotta di resistenza legittima, giusta, internazionalmente considerata sacrosanta". L'editoriale del direttore dell'Atlante

di Raffaele Crocco

Voglio partire da due cose piccole e note. Sono qua sotto.

 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Costituzione della Repubblica Italiana
Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Bastano questi due articoli per capire da che parte stare. Se abbiamo accettato di aderire ai principi Universali di libertà e diritto della Dichiarazione e se non abbiamo smesso di essere italiani che si riconoscono nella loro Costituzione, quanto sta accadendo in questo Paese e nel Mondo negli ultimi tempi non è accettabile.

Non è accettabile che una azienda privata, come è Facebook, decida di annullare pagine e profili che appoggiano una lotta di resistenza legittima, giusta, internazionalmente considerata sacrosanta. Non è logico lo faccia spiegando che i profili e le pagine chiuse “appoggiavano rivendicazioni di organizzazioni considerate terroristiche”, perché la valutazione è di parte, perché le organizzazioni curde in questione sono sul territorio sovrano di uno Stato, invaso platealmente e illegittimamente – come la si veda – da un altro Stato. Diciamo così: i contorni giuridici di torto e ragione sono molto chiari e Facebook li ha travisati, calpestati.

Esercitare la censura è sempre, sempre, sempre, un atto fascista. Lo è anche nel caso accaduto a Trento, dove un gruppo di studenti ha impedito ad un giornalista – Fausto Biloslavo – di parlare della crisi libica accusandolo di essere fascista. Biloslavo era stato invitato da altri studenti. E’ un professionista come pochi in questo Paese. Scrive su testate che non sono fuorilegge. Non ha subito processi. E’ un cittadino libero. E’ un professionista che deve avere la garanzia di libertà. Non può essere zittito, perché in questo Paese chi sta dalla parte del diritto deve difendere il diritto a chiunque di parlare, salvo i casi in cui chi parla non sia stato condannato per fascismo o per mafia o per strage, cioè per reati che sono andati contro i diritti umani, civili. Altrimenti si esercita censura.

Ed esercitare la censura è sempre, sempre, sempre un atto fascista. La democrazia, la Pace, passano attraverso l’immensa fatica di accettare le opinioni più diverse, anche quelle che ci danno fastidio. Chi a Pontida ha attaccato Gad Lerner urlandogli “ti facciamo mangiare merda” e impedendogli di lavorare è un fascista. I governi che nel Mondo incarcerano gli oppositori sono fascisti. Ovunque si trovino. Qualunque titolo abbiano. Non dobbiamo e non possiamo accettarlo.

Dobbiamo scegliere. Dobbiamo stare dalla parte di chi vuole libertà, diritti, uguaglianza. Stare con chi difende l’idea di un Mondo complesso, contraddittorio, ma migliore. Siamo e saremo sempre contro ogni forma di fascismo. Qualunque sia il colore usato per mascherarlo.

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