di Maurizio Sacchi
Nel maggio del 2012. il neo presidente del Cile Gabriel Boric era presidente della Federazione degli Studenti dell’Università del Cile (FECH) movimento studentesco fondato l’anno precedente da Camila Vallejo e Giorgio Jackson, che mette al centro dele sue rivendicazioni l’’istruzione pubblica gratuita, di qualità e senza scopo di lucro. Nel frattempo, nella città di Temuco, un altro leader della stessa corrente politica di Boric passava informazioni ai Carabineros sui suoi compagni di lotta. Questo emerge dai 220 GB di informazioni della Direzione di Intelligence dei Carabineros (Dipolcar), su cui è riuscito a mettere mano la coraggiosa CIPER Cooperativa de periodistas independientes cilena,.
Attraverso vari “rapporti di contatto”, come vengono chiamati in gergo poliziesco i “collaboratori”, è possibile risalire alle informazioni che “David” -questo il nome in codice del delatore-ha passato ai Carabineros. Oltre a identificare i gruppi radicali , i cosiddetti ”incappucciati”, le schedature tracciano una “mappa” dei collettivi che guidavano le manifestazioni del 2019 e 2020, identificadone i principali leader. Tra i gruppi identificati da David c’erano l’Unione Nazionale degli Studenti (UNE) e il Fronte Studentesco Libertario (FEL), che successivamente confluiranno nel partito del presidente eletto Gabriel Boric: Convergencia Social. Tra i documenti di intelligence esaminati dal CIPER ci sono rapporti sulle attività dello stesso Boric e di Camila Vallejo, e un file con i dati essenziali di Giorgio Jackson.
Nel 2011, uno degli ufficiali incaricati di monitorare i leader studenteschi era, Luigi Lopresti, l’attuale direttore generale dell’Intelligence. Lo stesso Lopresti lo ha confermato al Ciper: “In effetti, in quel periodo ero capo sezione e altre volte capo reparto”. L’ufficiale è entrato nell’Intelligence nel 2007 e vi è rimasto fino al 2018.quando lo scandalo dell’operazione Huracán, un intricato complotto in cui Lopresti fu coinvolto. Ma, all’esplodere delle proteste di piazza che portarono al referendum sulla Costituente, l’attuale direttore generale dell’Intelligence Mario Rozas, lo promosse al rango di generale e alla direzione dell’Intelligence. L’informatore David ha ricevuto un primo compenso di 5.000 dollari all’atto del reclutamento, a cui sarebbero seguiti altri pagamenti.
Oltre all’attività con gli informatori, Dipolcar ha dispiegato i suoi agenti dal 2011 per monitorare il movimento studentesco. Centinaia di rapporti, promemoria, dossier e profili sono stati prodotti sui leader universitari e delle scuole secondarie, così come sulle loro organizzazioni politiche. Due dipartimenti di Dipolcar erano incaricati di raccogliere le informazioni: il Dipartimento I (di “Analisi”) e il Dipartimento III (di “Ricerca di informazioni e sicurezza pubblica”). Anche se questi nomi sono cambiati nel tempo, gli specialisti che hanno lavorato in questo settore hanno detto al Ciper che il lavoro di questi dipartimenti è sempre stato lo stesso.
Ogni volta che l’assemblea della Confederazione degli studenti del Cile (Confech) si riuniva, il Dipolcar attivava un protocollo al quale ogni sezione regionale di intelligence (nota come Sipolcar) doveva rispondere. Per esempio, il 5 luglio 2013, il Sipolcar di Arica ha inviato una richiesta alle altre sezioni per una riunione della Confech all’Università di Tarapacá. I dati da raccogliere erano il numero di leader che partecipavano, i loro mezzi di trasporto e “qualsiasi altra importante informazione di base”.
Tra i dati registrati in questi file ci sono eventuali precedenti penali o di polizia, l’affiliazione politica e la posizione nell’organizzazione studentesca. I registri includono documenti su due presidenti di Feuach -la Federazione autonoma degli studenti cileni- un vicepresidente e un segretario generale. I primi tre appartenevano alla Gioventù Comunista (JJ.CC.), secondo i registri del Sipolcar. La maggior parte di questi file sono stati creati nel 2009, secondo il registro automatico generato dal programma Word. Tuttavia, il file più vecchio contiene informazioni su uno studente che ha servito come segretario dell’estensione di Feuach tra il 2000 e il 2001. Fu annotato che apparteneva ai JJ.CC. e a un’organizzazione chiamata Franja Autónoma, che aveva studiato medicina veterinaria, e furono registrati i nomi di suo figlio e di sua madre. Nei caso degli studenti dell’Universidad de la Frontera l’informazione è ben più dettagliata, Qui i Carabineros hanno avuto accesso agli archivi interni dell’università, grazie al fatto che hanno reclutato come collaboratori funzionari che avevano accesso ai registri degli aiuti agli studenti. In questo modo, sono stati in grado di trovare informazioni come l’indirizzo di ogni studente,l’indirizzo e-mail, lo stato accademico, il numero di iscrizione e le borse di studio richieste.
Vi é poi il caso delle organizzazioni studentesche che appoggiano la lotta per i diritti del popolo Mapuche. L’unità di intelligence sospettava che dietro gli attentati che si verificarono nel corso delle proteste vi fossero i gruppi sorvegliati. Ma il file relativo mostra solo immagini dei suoi membri che “distribuiscono e incollano opuscoli con letteratura a sostegno degli imputati mapuche che partecipano ai processi orali”. Nel documento “Plan de operaciones”, della disciolta Unidad de Inteligencia Operativa Especializada (UIOE) de La Araucanía, datato 11 aprile 2014. si stabilisce che uno degli obiettivi dell’UIOE sarebbe quello di conoscere i legami di entrambe le organizzazioni “con il segmento mapuche, luoghi di incontro, modus operandi”. A tal fine, i Carabineros hanno ritenuto necessario monitorare i principali leader, le loro famiglie e i loro contatti, al fine di “ottenere prove per la loro successiva neutralizzazione e/o arresto, a seconda della portata dell’operazione”.
Altri dossier, come quelli di alcuni studenti dell’ Universidad Tecnológica Metropolitana di Santiago, includono informazioni sulle famiglie degli studenti monitorati, i loro indirizzi, il loro luogo di lavoro, il loro stato militare, i veicoli, i precedenti penali e di polizia, e includono dettagli sulle loro famiglie e foto scattate durante le assemblee. Alcuni dossier della polizia parlano di “incontri clandestini” tra i portavoce degli studenti di diversi licei e università, ed è chiaro che i leader erano seguiti e fotografati dai Carabineros. Da altri documenti emerge l’uso di falsi account Facebook per raccogliere informazioni. Un rapporto afferma che lo scopo di queste azioni era quello di “ottenere l’accesso alla rete degli studenti”. Uno di questi profili falsi porta il nome di “Charline Castro”, una fittizia studentessa di 24 anni sensibile alle questioni legate alla cultura Mapuche, creata per individuare simpatizzanti della causa. Il profilo è rimasto attivo dal 2010 al 2012, ma é ancora presente sul social network.
Una volta entrato in possesso di questa monumentale massa di dati, la Ciper ha chiesto allo staff del presidente Boric come intendano gestire la relazione con i Carabineros una volta costituito il nuovo governo, sapendo che il direttore dell’Intelligence dell’istituzione era uno dei responsabili del monitoraggio del presidente eletto e dei suoi principali collaboratori quando erano leader studenteschi. La stessa domanda è stata posta a Camila Vallejo e Giorgio Jackson. Tutti hanno rifiutato di rispondere fino a quando non conoscono i dettagli della questione.
Da parte sua, il generale Lopresti si è astenuto dal rispondere alle domande della Ciper: “Il lavoro di intelligence è molto rigido per quanto riguarda la diffusione delle nostre informazioni di intelligence, riservate esclusivamente al Controllore Generale della Repubblica; ai nostri alti comandi; al livello presidenziale, al Ministero dell’Interno, alle corti di giustizia; alla Procura della Repubblica; e alla apposita Commissione della Camera dei deputati per le attività di intelligence. Quindi, non posso fare riferimento ad azioni che si sono svolte in quel periodo, perché complicherebbe la mia posizione giuridica, infrangerei una regola”. Il generale Lopresti ha fatto riferimento alla risposta data dai Carabineros nei tribunali, quando una ventina di movimenti sociali hanno presentato ricorsi giudiziari per apparire nelle attività di Dipolcar in una precedente fuga di notizie, avvenuta durante l’esplosione sociale: “Questi ricorsi hanno avuto risposta nei tribunali corrispondenti. E la risposta dell’istituzione è stata che ha fatto uso del proprio lavoro di intelligence in un’ottica di prevenzione“, ha detto Lopresti.
La pubblicazione dei documenti ha suscitato una forte reazione nell’opinione pubblica. Sul sito della Ciper un lettore commenta: “I carabinieri mantengono una guardia permanente a La Moneda e telecamere in tutti gli uffici, compreso quello del presidente. Queste telecamere registrano e sono all’interno di un ufficio con personale in uniforme responsabile del monitoraggio di ogni persona che entra ed esce da La Moneda. Il potere dei Carabineros è enorme perché gestisce informazioni riservate sulle autorità la cui missione è di proteggerle fisicamente, per cui assegna guardie del corpo che sono membri dell’istituzione”.
Nell’immagine di copertina, ufficiali dei carabinieri cileni in parata. Nel testo, una pagina del file dei Carabineros su Boric dal sito della Ciper