Meno di un Cileno su 5 si è recato alle urne nelle prime elezioni dirette dei governatori regionali> solo 2 milioni e mezzo sui 13 milioni aventi diritto. Un record negativo, anche se l’astensionismo è un fenomeno molto accentuato in Cile, già da quando entrò in vigore nel 1988 la vecchia Costituzione voluta da Augusto Pinochet. Alle elezioni di maggio per l’Assemblea costituente la partecipazione fu più che doppia, il 41,5 degli aventi diritto. Anche se in generale il fenomeno è preoccupante, per l’astensione molto accentuata soprattutto degli strati più poveri della società – gli 1,5 milioni di votanti su 2,5 della capitale Santiago erano concentrati nei quartieri più agiati che hanno perso fiducia nella classe politica e che non trovano risposte nel sistema politico ed economico che da 50 anni detta l’agenda. .
“La attivazione politica che ha provocato il processo costituente non necessariamente si trasferisce alle elezioni abituali, osserva Marcela Ríos, coordinatrice dell’ área di governabilità della rappresentanza in Cile dell-Undp. Nel plebiscito dell’ ottobre 2020, quando con un 80 percento vinse la scelta di cambiare la Costituzione, è aumentata la partecipazione tra i giovani dai 18 ai 29 anni, mentre si astennero gli over 50, forse, secondo la Rios, a causa della pandemia. Ma forse anche per saturazione; da maggio a novembre 2021, sono ben 10 le votazioni indette in Cile. Ciò ha portato il Parlamento a presentare una proposta per reintrodurre il voto obbligatorio, già approvato alla camera e in attesa al senato.
Ma la Costituente, nella quale hanno trionfato le forze ecologiste, rurali, indigene, e della sinistra radicale, con più di 90 seggi su 155 non perde slancio e si appresta a introdurre il tema della protezione dell’ambiente come uno dei cardini della nuova Carta. Un fatto quasi senza precedenti, preceduta solo dall’Ecuador, che ha già introdotto un articolo simile nella sua nuova Costituzione. “[Il Cile] ha basato il suo sviluppo sulla distruzione dell’ambiente. Siamo in una crisi ecologica,” dice Josefina Correa, responsabile politica di Greenpeace Cile. “Una nuova costituzione cambierà tutto.” 350mila persone in Cile non hanno accesso all’acqua, e più di un milione dipende da acqua malsana.
A Petorca, nel centro del Paese, le piantagioni di avocado hanno prosciugato le risorse idriche e la regione è in severa siccità.Da qui viene la costituente Carolina Vilches,che ha fatto del diritto all’acqua la propria bandiera nella scrittura del nuovo fondamento dello Stato cileno. Sul fronte forestale, l’industria del legno che occupava 400mila ettari nel 1974 ne occupa ora più di 3 milioni, con l’espulsione o la marginalizzazione delle comunità Mapuche e immensi danni ambientali.
(Red/Ma.Sa)
Nell’immagine, una foto di Iris Mendoza per Unsplash
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