Il Nobel per la pace premia il giornalismo (aggiornato)

E' stato assegnato a due reporter: la filippina Maria Ressa e il russo Dmitri Muratov per la loro lotta per la libertà e l'indipendenza del loro mestiere

Il Premio Nobel per la pace 2021 è stato assegnato a due giornalisti: la filippina Maria Ressa e il russo Dmitri Muratov per la loro lotta per la libertà e l’indipendenza del giornalismo. “Rappresentano così tutti coloro – scrive Reporter sans Frontieres – che lavorano con coraggio e determinazione per un’informazione libera, affidabile e indipendente in un Mondo dove la democrazia e la libertà di stampa sono sempre più indebolite a causa del proliferare di false informazioni e commenti di odio”. A sostegno di Maria Ressa, Rsf aveva lanciato il 3 maggio una campagna di solidarietà #HoldTheLine che si può ancora firmare online.

Dimitri  Andreievich Muratov è un giornalista russo, presentatore televisivo e caporedattore del quotidiano russo Novaya Gazeta. lo stesso su cui scriveva la collega Anna Stepanovna Politkovskaja che, il 7 ottobre 2006, è stata uccisa nell’ascensore del suo condominio, un assassinio che ha attirato l’attenzione internazionale (nel  giugno 2014 cinque uomini sono stati condannati al carcere per l’omicidio, ma non è ancora chiaro chi lo abbia commissionato),

Maria lascia a 10 anni il suo Paese per gli Usa (è nata nel 1963) dove la famiglia si trasferisce all’epoca della dittatura (1966-1986,) per far poi ritorno alle «radici» una volta defunto il regime di Ferdinando e Imelda Marcos. Tornata nell’arcipelago, Maria – che ha studiato biologia – sceglie invece il giornalismo di cui dirà che le era sembrato incredibile che qualcuno potesse pagare le sue storie…Ma son storie buone: accumula incarichi e riconoscimenti come giornalista investigativa ed è a lungo a capo dell’Ufficio Cnn di Manila e di Giacarta. Ma nel 2012 non rinnova il contratto e crea il suo giornale online dopo un anno come sola pagina Fb. È un gruppo di dieci persone che lancia l’avventura che dev’essere anche un luogo per pensare e non solo per sapere.

L’acronimo è già un programma: Rappler, formato dalle parole rap (discutere) e ripple (creare onde). Ma nel 2013 a capo dello Stato arriva l’ex sindaco di Davao Rodrigo Duterte, un tipo che non le manda a dire. E Maria diventa subito un ostacolo perché anche lei è un osso duro. Per Rappler cominciano i guai e nel mirino c’è proprio lei. Ma incastrarla non sarà facile e Maria rischia di essere per Duterte più una grana che una vittoria. Come il Nobel ha dismostrato

(Red/Est)

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