L’invasione russa che fa tremare i Balcani

I riflessi di una crisi che fa paura anche agli alleati storici di Mosca

di Maddalena D’Aquilio

Con lo scoppio della guerra in Ucraina, lo sguardo di molti, Ue inclusa, si è rivolto ad un potenziale nervo scoperto del continente: i Balcani occidentali. È risultata immediatamente evidente la discutibile posizione della Serbia, in bilico tra lo storico e solido legame con la Russia e l’aspirazione di entrare in Unione Europea.  Venerdì 25 febbraio, secondo giorno di conflitto, è arrivata la condanna all’aggressione russa da parte del Consiglio nazionale di sicurezza serbo. Nella nota si legge che la Serbia è impegnata a rispettare l’integrità territoriale e l’indipendenza politica degli Stati. Per tanto, esprime il pieno sostegno alla sovranità territoriale dell’Ucraina. Tuttavia, si afferma di non considerare le sanzioni – già imposte da Usa e Ue nei giorni precedenti – di vitale importanza politica ed economica. La priorità della Serbia è quella di preservare la pace e il benessere dei suoi cittadini

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In copertina la sede dell’Assemblea Nazionale a Belgrado

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