Morire sognando l’Europa

Almeno 37 persone sono state uccise dalle forze dell'ordine marocchine nell'enclave di Melilla. Oltre duemila i migranti ammassati sulla frontiera

Ancora morti nell’enclave di Melilla, dove circa duemila persone, secondo quanto indicato dalle autorità maorocchine, si erano ammassate nei pressi della frontiera. Le forze del Regno li hanno respinti con la forza, provocando almeno 37 morti. Melilla e Ceuta rappresentano le sole frontiere europee terrestri sul continente africano e sono spesso teatro di repressione. Il sindaco di Melilla, Eduardo de Castro ha riconosciuto che l’assalto da parte dei migranti “è stato particolarmente violento”, ma ha anche denunciato la “risposta sproporzionata” da parte delle forze dell’ordine del Marocco.

Il tentativo di ingresso in Europa è cominciato ieri attorno alle 6:40 di ieri. Chi ha tentato di attraversare il confine era per la maggior parte di nazionalità marocchina, ma c’erano anche alcune centinaia di persone provenienti dall’Africa sub-sahariana.

La gestione del transito di migranti tra le due enclavi e la Spagna è ondivago. Nel maggio 2021 più di 10mila migranti entrarono a Ceuta in 24 ore, sfruttando la decisione delle autorità marocchine di effettuare minori controlli. Decisione che provocò il richiamo dell’ambasciatrice spagnola a Rabat. Per porre fine all’incidente diplomatico il premier Sanchez ha mesi dopo dichiarato pubblicamente il proprio sostegno al piano marocchino di autonomia per il Sahara Occidentale.

Tags:

Ads

You May Also Like

Kabul, bombe sul negoziato (aggiornato)

In Afghanistan si continua a morire mentre a Doha si parla di  pace. E di un possibile dialogo intra afgano

In Afghanistan si continua a morire. Anche mentre si negozia la pace. Mentre è ...

Una Perugia Assisi notturna il 23 febbraio

Contro tutti i conflitti, noti come l'Ucraina, nascosti come il Myanmar, una marcia di notte per dire che chi è contro la guerra non dorme

Nella notte della guerra “In piedi costruttori di pace!” contro tutte le guerre. E’ ...

Tunisia, i giovani contro il governo

di Andrea Tomasi L’onda rivoluzionaria ha un nome evocativo: «Che cosa aspettiamo?». Giovani contro ...