Piccoli schiavi nel sommerso

Prostituzione e lavoro nero per minori e giovanissimi sono in aumento in Europa e in Italia.

Secondo gli ultimi dati disponibili della Commissione Europea, risultano almeno 15.846 le vittime accertate o presunte, di cui il 76% sono donne e il 15% minori (pari a 2.375). Queste vengono coinvolte soprattutto nella prostituzione forzata (67%) e nello sfruttamento lavorativo (21%) nei servizi domestici, nella ristorazione, in ambito agricolo, manifatturiero, edile.

Nel 2016 in Italia le vittime di tratta effettivamente censite e inserite in programmi di protezione sono state 1.172, di cui 954 donne e 111 bambini e adolescenti: l’84% sono femmine.

I numeri non possono però raccontare il fenomeno, per sua natura sommerso. La maggior parte delle vittime, infatti non denuncia lo sfruttamento per paura di ritorsioni, anche nei confronti delle famiglie.

Le vittime minorenni sono principalmente di nazionalità nigeriana (67%) con crescente presenza di adolescenti e bambine anche di 13 o 14 anni, e di nazionalità rumena (8%). Lo sfruttamento sessuale rappresenta quasi la maggioranza dei casi (50%).

In aumento anche i casi di sfruttamento in economie illegali come lo spaccio (10% circa), lo sfruttamento lavorativo (5,4%) e l’accattonaggio (3,6%).

I rilevamenti degli operatori delle unità di strada del progetto nazionale Vie d’Uscita di Save the Children per il contrasto dello sfruttamento sessuale in alcuni territori chiave della tratta confermano l’aumento di quasi 4 volte tra maggio 2016 e marzo 2017. In questo lasso di tempo, infatti, i contatti sono saliti da 356 a 1.313, di cui 237 vittime minorenni e 1.076 neo-maggiorenni.

Uno dei gruppi di minori più esposti alle diverse forme di tratta in Italia quello dei minori stranieri non accompagnati arrivati sulle nostre coste.

Tra questi, 13mila del 2017 sono moltissime le ragazzine nigeriane condotte con l’inganno e costrette a prostituirsi, i ragazzi bengalesi vittime dello sfruttamento lavorativo, e di minori “in transito”, soprattutto eritrei e particolarmente vulnerabili perché spesso fuori dal sistema formale di protezione nel tentativo di raggiungere altri Paesi europei.

Esiste poi una parte di minori che finisce per essere coinvolta attivamente in reati connessi alla tratta e allo sfruttamento. In Italia sono quasi 15mila i giovani sospettati o incriminati per spaccio e prostituzione. La metà di questi ha tra i 16 e i 17 anni ed è prevalentemente italiana (10.990, comprese 1.167 ragazze), seguita da alcuni paesi dell’Africa (1.551, di cui 73 di sesso femminile) e dai rumeni (747 di cui 156 giovani donne).

“I numeri – ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – sono sottostimati, ma tratta, prostituzione, sfruttamento lavorativo coinvolgono migliaia, probabilmente centinaia di migliaia, di persone ogni anno anche in Europa, e tra la loro ci sono molti minori che vengono sfruttati approfittando delle loro condizioni di vulnerabilità, come nel caso dei minori stranieri non accompagnati giunti via mare in cerca di salvezza e futuro”.

Il Dossier Piccoli Schiavi Invisibili 2017 di Save The Children offre una panoramica sulla tratta e il grave sfruttamento di bambini e adolescenti in Italia attraverso le voci e le storie raccontate dai ragazzi e dalle ragazze sfruttati sessualmente e lavorativamente.

Il rapporto presenta un’analisi dettagliata delle principali vulnerabilità vissute dalle vittime e offre una disamina aggiornata dei soggetti criminali che lucrano su di loro.

L’analisi delle vulnerabilità esaminate quest’anno offre un approfondimento sulle principali criticità riscontrate a Ventimiglia, Roma e in Calabria, territori in cui il fenomeno della tratta e del grave sfruttamento sta assumendo tratti allarmanti.

 

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