Il dialogo tra il Governo tailandese e il principale gruppo ribelle muuslmano che combatte nel Sud del Paese è ricominciato. Lo hanno detto all’agenzia Reuters i partecipanti a un incontro svoltosi conclusosi all’in izio della settimana. l’incontro tra la delegazione governativa e i rappresentanti del Barisan Revolusi Nasional (BRN) si sono svolti lunedì e martedì a Kuala Lumpur, in Malaysia. Si tratta del primo contatto da quando il processo è stato interrotto a causa della pandemia Covid19. Oltre 7.300 persone sono state uccise dal 2004, quando la ribellione è nuovamente divampata nelle province di Narathiwat, Yala, Pattani e Sonkhla (in quest’ultima i musulmani sono minoranza), area di fede islamica e di lontana origine malese in una zona che arriva sino al confine con la Malaysia.
Ma a una buona notizia se ne aggiunge una meno simpatica: nella stessa settimana, l’esecutivo di Bangkok ha infatti approvato un piano che prevede l’acquisto di quattro jet da combattimento a partire dal prossimo anno fiscale, per un budget di 13,8 miliardi di baht (413,67 milioni di dollari). L’approvazione, scrive ancora Reuters, segue a una recente manifestazione di interesse da parte del capo dell’aeronautica, il maresciallo capo dell’aeronautica Napadej Dhupatemiya, nell’acquisto di otto caccia F-35 dalla Lockheed Martin Corp statunitense. Anche l’aviazione è stata impegnata nel conflitto con i musulmani del Sud.
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In copertina la foto di un modello di F-35 in volo tratto dal sito della Lockheed. Nel testo, le province a maggioranza musulmana