Una giornata di alta tensione che è culminata in una nottata di sangue. Come avevamo annunciato, la situazione in Israele e Palestina è fatta esplosiva. La riprova conferma è arrivata sia negli scontri della giornata di ieri a Gerusalemme Est, sia nella striscia di Gaza.
Ai razzi lanciati da Hamas, Israele ha infatti riposto con un raid che ha provocato almeno venti morti, tra cui nove bambini. Il nuovo raid, battezzato da Israele ‘Operazione Guardiano delle Mura’, dovrebbe proseguire, secondo i media locali, per diversi giorni. Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano Aviv Kochav ha infatti già dichiarato che gli attacchi su Gaza continueranno e “tutti i comandi si devono preparare ad un conflitto più esteso senza limiti di tempo”. Israele ha inviato truppe al confine con la Striscia ha richiamato 5mila riservisti. Nella giornata di ieri Hamas aveva imposto un ultimatum ad Israele in cui chiedeva il ritiro delle forze di sicurezza dalla moschea di Al Aqsa. Allo scadere del tempo Hamas ha intensificato il lancio di razzi.
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Nella giornata di ieri si è poi riunito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che non ha però rilasciato dichiarazioni immediate. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha comunque “espresso la sua profonda preoccupazione per le continue violenze nella Gerusalemme est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan”. Il segretario ha, in una nota, “esortato Israele a cessare le demolizioni e gli sfratti, in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario”.
“Le autorità israeliane – si legge – devono esercitare la massima moderazione e rispettare il diritto alla libertà di riunione pacifica”. “Tutti i leader hanno la responsabilità di agire contro gli estremisti e di pronunciarsi contro gli atti di violenza e istigazione”. Guterres ha poi esortato a “mantenere e rispettare lo status quo nei luoghi santi”, oltre a ribadire “il suo impegno, anche attraverso il Quartetto per il Medio Oriente, a sostenere palestinesi e israeliani nella risoluzione del conflitto sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi bilaterali”.
di Red/Al.Pi.
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