di Edvard Cucek
Dopo le guerre qualche volta nascono le cose buone e positive tra i popoli e le culture. Anche se possiamo dire che in un certo modo le strade e i destini della popolazione trentina e altoatesina, quella del Tirolo storico in sostanza, si intrecciò con quella del popolo bosniaco già alla fine dell’Ottocento con i primi spostamenti della popolazione tirolese nelle zone appena entrate a far parte del Impero austroungarico, la storia non ha smesso di tenere i due territori legati anche negli anni tra le due guerre mondiali fino a quella degli anni Novanta.
I legami più significativi sono proprio quelli tra la Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol e il Cantone di Tuzla, la cui capitale resta, con gli sforzi immani della popolazione stessa, multietnica e aperta. Uno dei passi più recenti che ha avvicinato nuovamente Tuzla prima a Bolzano, poi a Trento è stato l’operato di Alex Langer. Alex Langer, nel ruolo di europarlamentare, aveva iniziato a stringere rapporti con l’ex Jugoslavia già a partire dal settembre del 1991. Le sue prime attività furono quelle legate alla “Carovana europea della pace” e poi al “Forum di Verona per la pace e riconciliazione”.
Appena scoppiata la guerra, i suoi rapporti si fecero particolarmente stretti con la multietnica città di Tuzla e col suo sindaco, Selim Beslagic. Il massacro di Tuzla, che nel maggio del 1995 causò la morte di 71 persone, fu probabilmente una delle ragioni che spinse Langer a recarsi un mese dopo, insieme a una delegazione europea da lui guidata, nella città di Cannes, dove si stava svolgendo un vertice dei Capi di Stato e dei governi europei per gridare davanti alla immobile e disinteressata Europa che i nuovi fascismi si stavano risvegliando proprio nella ex Jugoslavija, minacciando di trascinare anche altri paesi nella pazzia che il resto del mondo stava tollerando.
Alex Langer e Bosnia ed Erzegovina, soprattutto le città come Tuzla e Sarajevo sono diventati e rimasti amici fino ad oggi. Oggi Alex Langer non c’è più i nuovi fascismi bosniaci si stanno risvegliando di nuovo. Le aperte minacce del leader serbo bosniaco e membro delle Presidenza tripartitica della Bosnia ed Erzegovina Milorad Dodik, che potrebbero innescare nuovi conflitti. Proprio lui, infatti, incita la popolazione serbo bosniaca a sostenere l’idea, sua in primis, di autodeterminazione della parte della Bosnia governata dai serbo bosniaci e della “pacifica” dissoluzione dello Stato bosniaco, che anche adesso, così come allora, passano volutamente inosservate dal mondo politico europeo.
Nonostante si sentano i canti patriottici e le canne dei fucili stiano brillando, dall’altra sponda dell’Adriatico, l’Europa sta dormendo. Ma quel lato quello buono e positivo che nasce dopo le guerre, vive anche diversi decenni dopo. Nell’ambito della cooperazione internazionale il settembre scorso la città di Tuzla e l’Associazione Rino Zandonai hanno ospitato all’interno della manifestazione “L’Estate a Tuzla” una delegazione italiana con l’Associazione Trentini nel mondo come capofila. La TnM ha sostenuto, come negli anni precedenti, la Giornata della cucina italiana organizzata dai discendenti italiani di Tuzla riuniti nella Associazione Rino Zandonai che quest’anno ha visto la sua dodicesima edizione.
Oltre a portare due cuochi trentini che davanti al pubblico hanno preparato le delizie locali, la delegazione della Trentini nel Mondo è stata accompagnata anche dal consigliere provinciale Alex Marini. La delegazione intera è stata ricevuta sia dal leggendario Sindaco di Tuzla prof. Jasmin Imamović che dal Ministro del Cantone di Tuzla dott. Kadrija Hodžić. Questi due incontri hanno avuto come conclusione la proposta da parte bosniaca di un Memorandum della collaborazione tra la PA di Trento, che nel prossimo futuro sarà estendibile all’intera Regione, e il Cantone di Tuzla. I punti avanzati come possibili aree della collaborazione sono diversi: dalla cultura, allo sport, all’istruzione scolastica e universitaria, tutela delle minoranze e multilinguismo. Oltre a questo l’incontro è da considerarsi anche un vero riconoscimento dalla parte della PA di Trento a una regione bosniaca che con la capitale Tuzla rappresenta un’isola di multietnicità e di tolleranza, sia nei duri tempi bellici che in questi tempi di forte emorragia della gioventù bosniaca, costretta a scappare dalla corruzione e disoccupazione.
Sabato scorso invece dalla parte dei bosniaci la visita amichevole e istituzionale è stata restituita al Trentino. A ricevere la delegazione composta dal Ministro del Cantone di Tuzla dott. Kadrija Hodžić e del suo staff e dai rappresentanti dell’Associazione Rino Zandonai è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder e i due consultori Denis Paoli e Alex Marini. Tra vari temi anche la questione del Memorandum era all’ordine del giorno. Successivamente la delegazione è stata ricevuta anche dalla prima cittadina di Aldeno, paese delle origini della nonna di Ministro Hodžić. In presenza di diverse cariche comunali l’incontro, cordiale e costruttivo, è stato battezzato da tanti come “nuovo inizio del viaggio”. Questa volta in entrambe direzioni. Non soltanto come fu nel Ottocento dello secolo scorso dal Trentino verso le sconosciute terre bosniache.