di Alice Pistolesi
Scelte sempre meno neutrali quelle prese dalla Svezia negli ultimi anni.
Per la prima volta dal 1975 il Paese baltico ha chiamato a raccolta tutti i propri riservisti.
Le forze armate svedesi, si legge su euronews.com, hanno mobilitato a sorpresa i propri 22mila riservisti per testare la loro velocità di reazione. Ai volontari è stato chiesto di entrare in servizio mercoledì 13 giugno, ovvero nel giorno in cui si celebra la festa nazionale svedese.
Lo scenario
Il Paese viene da oltre duecento anni di Pace: l’ultimo conflitto risale al 1814, anno della guerra contro la Norvegia.
Secondo gli osservatori, però, dopo l’annessione russa della Crimea e l’installazione di missili nucleari nell’enclave di Kaliningrad, la questione sicurezza è diventata centrale anche per il Paese baltico.
La decisione di richiamare i riservisti è stata diffusa con un comunicato ufficiale con il quale l’esercito ha spiegato che è stato chiesto loro di svolgere compiti di pattugliamento, protezione e vigilanza.
“Siamo impegnati a rafforzare le difese della Svezia e ad aumentare le nostre capacità operative” ha dichiarato il generale Micael Bydén, comandante supremo delle Forze Armate svedesi.
In caso di crisi o guerra
La mobilitazione segue un’altra iniziativa governativa.
Qualche mese la Svezia aveva inviato alle sue 4,8 milioni di famiglie opuscoli su come prepararsi ad un attacco esterno. Il testo dal titolo “If crisis or war comes” (In caso di crisi o guerra), aveva proprio lo scopo di preparare i residenti a una serie di scenari, tra cui quello di un conflitto militare.
Era dai tempi della guerra fredda che la Svezia non inviava istruzioni di questo tipo ai propri cittadini.
Leva obbligatoria
Il ricordo della Svezia neutrale appare lontano anche per altre prese di posizione.
Nel 2017 il Paese ha annunciato la decisione di ripristinare il servizio militare di leva obbligatorio realizzando così un primo contingente di 4mila uomini e donne nati nel 1999.
Stoccolma aveva abolito il servizio di leva nel 2010.
Nato o non Nato?
La Svezia non è membro dell’Alleanza Atlantica ma non è escluso che potrebbe presto diventarlo.
Di questa possibilità nel Paese si sta dibattendo soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche, che si terranno il 9 settembre.
La spesa militare aumenta
Un ulteriore dato è l’incremento della spesa militare. Secondo i dati riportati dal database curato dal Sipri (Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma), sull’andamento della spesa militare nel Mondo la Svezia ha investito 5,6 milioni di euro in armi nel 2017. Erano invece 5,5 nel 2016. La spesa in armi è andata negli anni crescendo: erano 4,7 i milioni investiti nel 2009.