di Giorgio Beretta
Ad oltre cinquanta giorni dall’invasione militare russa in Ucraina non accennano a placarsi le accuse nei confronti dei pacifisti. Una lunga lunga serie di epiteti è stata impiegata per etichettarli. Da quelli più volgari (“putiniani”, “filo-russi”, “pacifisti in poltrona”), a quelli più raffinati (“equidistanti”, “non interventisti”, “pacifisti passivi”) fino a quelli apparentemente più cordiali e, proprio per questo, più insidiosi (“utopisti”, “anime belle”, “pacifisti integrali”). Nonostante siano costantemente chiamati in causa nel “dibattito pubblico”, raramente sono stati invitati a presentare le proprie posizioni tanto che sorge spontanea una domanda: cosa hanno davvero detto i pacifisti? Proverò a rispondere richiamando alcuni interventi delle principali associazioni nazionali e di alcuni esponenti del pacifismo, tra cui alcuni dei miei.
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In copertina: Delegate alla Conferenza per la pace delle donne del 1915 all’Aia, a bordo della MS Noordam.