La Libia e il ricatto di Haftar

Dopo i fragili accordi di Berlino il generale  prepara un viaggio a Mosca

Dalla Libia il generale Khalifa Haftar, comandante ribelle le cui forze stanno assediando Tripoli, dovrebbe viaggiare a Mosca per incontrarasi con il presidente russo Vladimir Putin, per stipulare l’ accordo di cessate il fuoco permanente che ha rifiutato di firmare la settimana scorsa.

Questo, dopo che le potenze internazionali con interessi diretti in Libia si sono incontrate a Berlino nel fine settimana, sotto l’egida delle Nazioni unite, ottenuto l’assenso formale a  un cessate il fuoco, un embargo sulle armi e “un processo politico guidato dalla Libia e di proprietà della Libia” per porre fine a un conflitto che si trascina da quasi nove anni.

Ma  domenica 19 gennaio le forze di Haftar hanno lanciato  nuovi attacchi a Tripoli, mentre a Berlino lo stesso generale, nemico dellaTurchia di Erdogan, ha rifiutato di incontrarsi con il leader riconosciuto dall’Onu, Fayez al-Sarraj. Inoltre sin da prima di Berlino  le forze di Haftar avevano bloccato la produzione degli impianti petroliferi sotto il proprio controllo, fermando così anche le esportazioni. Per l’Italia, la Libia rappresenta circa il 10 percento del proprio fabbisogno.

Il nuovo capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell Fontelles, ha dichiarato in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel che l’Ue potrebbe persino inviare truppe per salvaguardare un potenziale cessate il fuoco, una mossa che ha visto l’ approvazione dell’ Italia e della Grecia. “Se vi sarà un cessate il fuoco in Libia, l’Europa. deve essere preparata ad appoggiare, attuare e monitorare questa tregua,  possibilmente anche con le proprie truppe, ad esempio come parte di una missione dell’Unione europea. “, ha detto.

Il ministero della Difesa russo,da parte sua, ha dichiarato a che ” [Haftar] ha espresso una visione positiva della dichiarazione finale, ma ha richiesto due giorni per discutere il documento con i leader tribali prima di firmarlo“, si legge nella dichiarazione del Ministero della Difesa. “Le parti in guerra hanno concordato in linea di principio che il cessate il fuoco dovrebbe essere sostenuto e prolungato indefinitamente“, ha aggiunto il ministero, sottolineando ciò come il principale risultato dei colloqui del 13 gennaio a Mosca.

(Red/Ma.Sa)

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