Almeno 35 palestinesi feriti, di cui quattro in ospedale, violenze, arresti. E’ il bilancio della repressione di una protesta avvenuta ieri in solidarietà con gli abitanti del villaggio di al-Khan al-Ahmar, vicino a Gerusalemme Est, minacciato di demolizione. Poliziotti israeliani – riferiscono fonti di agenzia -sono stati visti aggredire una giovane donna, strappandole lo hijab e trascinandola a terra prima di arrestarla. Lo scontro è avvenuto durante la protesta e mentre gli abitanti di al-Khan al-Ahmar osservavano i bulldozer israeliani che tentavano di demolire il villaggio beduino.
La Corte suprema israeliana a maggio aveva stabilito la demolizione di al-Khan al-Ahmar, che ospita 180 palestinesi, con il pretesto della mancata licenza edile. Al-Khan al-Ahmar è una delle 46 comunità beduine in Cisgiordania minacciate di sfollamento forzato (si trovano nell’Area C che è amministrata esclusivamente da Israele sulla base degli accordi di Oslo firmati nel 1993). Il fatto, che rientra nella politica ordinaria israeliana di conquista territoriale, ha visto l’attenzione internazionale concentrarsi sul villaggio anche per la presenza di una scuola creata con copertoni usati grazie all’impegno della Ong italiana “Vento di Terra”.
Israele ha deciso di rendere effettiva già da oggi la dichiarazione di “area militare” dell’intera zona, impedendo di fatto quindi l’accesso a qualsiasi persona. Oggi infatti – fa sapere Vento di Terra – era prevista la visita di una folta delegazione di consoli, a cui però è stato impedito l’accesso a chiunque.
Stamattina sono arrivati a Khan al Ahmar i consoli di Italia, Francia, Svezia, Belgio, Norvegia, Svizzera, Finlandia. E’ stato intimato loro dai militari di andarsene, nessuno è potuto entrare nel villaggio. Hanno comunque incontrato la comunità, esprimendo loro solidarietà e ribadendo l’importanza del rispetto del diritto internazionale.
La foto è tratta dal sito di Vento di Terra
qui sotto un video che racconta della scuola realizzato prima dell’arrivo delle ruspe