In Sudan i combattimenti iniziati il 15 aprile scorso continuano ancora. In varie zone del Paese sussistono violenti scontri tra le forze del generale Abdel Fattah al-Burhan, capo delle Forze Armate Sudanesi, e quelle del Mohamed Hamdan Daglo, “Hemetti”, capo dei paramilitari delle Forze di Supporto Rapido. Il conflitto del Sudan ha fatto saltare un piano sostenuto a livello internazionale per una transizione verso una democrazia civile, quattro anni dopo la caduta dell’despota islamista Omar al-Bashir e due anni dopo un colpo di stato militare congiunto. La lotta per il potere ha bloccato il piano per il passaggio al governo civile dopo decenni di autocrazia e dominio militare in Sudan, zona strategica tra Egitto, Arabia Saudita, Etiopia e la delicata regione del Sahel. Se non controllata, la violenza rischia di coinvolgere anche i Paesi vicini.
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