Tavoli negoziali: l’agenda del 10 marzo

Occhi puntati sui due vertici in Turchia e in Francia: il primo tra Russia e Ucraina. Il secondo - a 27 -  per decidere il futuro dell'Europa anche in termini di difesa collettiva

Mentre la guerra ucraina entra nella terza settimana di conflitto gli occhi sono puntati su Antalya e Versailles. L’attenzione principale è sul summit in Turchia, che vede un faccia a faccia tra i capi della diplomazia di Ucraina e Russia. Ma i riflettori sono puntati, specie quelli europei, anche sul summit a 27 di Versailles fortemente voluto dal Presidente Macron. I ministri degli esteri di Russia e Ucraina stanno incontrandosi  in Turchia nel primo contatto ad alto livello tra le due parti da quando Mosca ha invaso l’Ucraina il mese scorso. Filippo Rossi, che per l’Atlante si trova as Antalya per seguire il vertice, racconterà stasera ai nostri lettori che successi o insuccessi il summit avrà ottenuto.

Per l’Ucraina c’è il ministro degli Esteri  Dmytro Kuleba  che vorrebbe negoziare la cessazione delle ostilità e la  fine della  guerra. Ma è difficile che il suo omologo russo Sergey Lavrov  si spinga a tanto. Più facile che ci si accordi intanto su corridoi umanitari e tregue settoriali che non su un cessate il fuoco totale premessa vera per negoziare il destino dell’Ucraina per la quale la Russia vuole la neutralità di Kiev e  l’impegno e non entrare nella Nato. Ma anche che si riconosca l’indipendenza delle zone ribelli del Donbass. Per ora però Mosca ha rinunciato a chiedere un governo amico a Kiev. E questo è un passo importante. Ma i bombardamenti continuano e sono la cornice di pressione sul negoziato. 

Il vertice in Francia – al culmine dei sei mesi di presidenza francese dell’UE – vuole essere, secondo il Presidente Emmanuel Macron,  un vertice sulla crisi e non solo per rispondere all’aggressione russa che mina  decenni di stabilità in Europa. “La guerra di aggressione della Russia costituisce un cambiamento tettonico nella storia europea”, dice una bozza della dichiarazione finale della riunione di due giorni ma quel che si spera produca, oltre alle constatazioni, anche una forte presa di posizione sulla costruzione di un nuovo modello di difesa europeo. I 27  cercheranno anche una strada comune su punti chiave come sovranità energetica (ora fortemente dipendente dai combustibili russi),  semiconduttori, produzione alimentare e soprattutto – appunto – sicurezza collettiva nell’Unione Europea per ora gestita solo all’alleanza NATO guidata dagli Stati Uniti. Parigi vorrebbe prospettare una nuova soluzione.

Pubblicato alle ore 9.50 ora italiana

(Red/Est)

 

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