Il cessate il fuoco mediato da Russia e Turchia è entrato in vigore nella provincia siriana nordoccidentale di Idlib a mezzanotte dopo un accordo firmato a Mosca giovedì dal Presidente russo Vladimir Putin e dal suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. L’Osservatorio siriano per i diritti umani- citato dalla Bbc questa mattina all’alba – ha affermato che una relativa calma è scesa sulla regione.
L’accordo arriva dopo settimane di intensi combattimenti tra i ribelli appoggiati dalla Turchia e le forze governative siriane sostenute dalla Russia. Circa 60 soldati turchi sono stati uccisi durante un’offensiva del governo siriano su Idlib, l’ultima area del paese detenuta da forze antigovernative. Putin ha fatto le sue condoglianze a Erdogan per i caduti turchi. Poi ha aggiunto che la Russia non è sempre d’accordo con i suoi partner turchi, ma spera che l’accordo serva da “buona base per porre fine ai combattimenti nella zona di de-escalation di Idlib, ponendo fine alla sofferenza e fermando la crescente crisi umanitaria “. Poi i rispettivi ministri degli Esteri hanno chiarito i dettaglia della tregua dopo combattimenti che contano solo da quest’anno circa 300 morti tra i civili.
Dettagli ma anche distinguo. Sottolineando che le forze armate turche si riservano il diritto di rispondere a qualsiasi attacco delle forze del regime siriano nella regione – scrive oggi Hurryet (da cui è tratta l’immagine che fa da copertina al giornale turco) – Erdogan ha affermato che sia Ankara sia Mosca lavoreranno per garantire che gli aiuti raggiungano i siriani bisognosi.