Usa-Cina: un disgelo e una gaffe

Incontro promettente aPechino. Ma poi Biden chiama Xi "un dittatore". Taiwan e Cuba restano un problema  

di Maurizio Sacchi

Mentre tutto il Mondo guardava con speranza all’incontro fra il Segretario si Stato Usa Antony Blinken e il presidente cinese Xi Inping, una dichiarazione di Joe Biden ha raffreddato il clima: “Il motivo per cui Xi Jinping si è molto arrabbiato quando ho fatto abbattere quel pallone (…) pieno di equipaggiamento di spionaggio è che non sapeva che fosse lì”,  ha detto il Presidente americano Joe Biden durante un evento per una raccolta fondi elettorale in California, commentando la vicenda dei palloni spia cinesi abbattuti sui cieli americani: “Quello è il grande imbarazzo per i dittatori, quando non sanno cosa è successo”.

Definire il Presidente della Cina un dittatore, poco dopo la missione del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per ricucire i rapporti bilaterali ha avuto l’effetto di raggelare subito i rapporti fra le due superpotenze, proprio quando la missione veniva accolta con ottimismo, non solo nei due Paesi interessati, ma anche negli ambienti diplomatici internazionali. Il commento inopportuno rischia di inficiare i buoni risultati della visita di Blinken a Pechino, e ha suscitato indignazione in Cina. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano, ha detto che i giudizi di Joe Biden sono “assurdi e irresponsabili” e violano la “dignità politica della Cina”. “La Cina esprime disappunto e forte opposizione”..

Subito dopo il ritorno di Blinken a Washington, Yang Tao, direttore generale del Dipartimento per gli Affari nordamericani e dell’Oceania del ministero degli Esteri cinese, ha detto che Cina e Stati Uniti hanno raggiunto accordi su cinque fronti durante la visita a Pechino di due giorni conclusasi lunedì da parte del segretario di Stato americano. In una conferenza stampa, Yang ha riferito che, in primo luogo, le parti attueranno le intese comuni raggiunte dai Presidenti Xi Jinping e Joe Biden a Bali – nell’incontro a margine del G20 di novembre 2022 – al fine di “gestire efficacemente le divergenze e di promuovere il dialogo, gli scambi e la cooperazione”. In secondo luogo, Cina e Usa hanno concordato di mantenere interazioni “di alto livello”. Blinken ha invitato il suo omologo “Qin Gang a visitare gli Stati Uniti e Qin ha espresso la sua disponibilità ad effettuare la visita in un momento reciprocamente conveniente”. Poi Yang ha riferito che c’è l’impegno a continuare a portare avanti le consultazioni “sui principi guida delle relazioni bilaterali”: E qui é evidente il riferimento all’accettazione da parte di Washington del principio di “una sola Cina”, cheè stato alla base del riconoscimento reciproco negli ultimi 50 anni. 

Dal 21 al 28 febbraio 1972, il Presidente Nixon si recò a Pechino, Hangzhou e Shanghai. Al termine del viaggio, gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese emisero il Comunicato di Shanghai, una dichiarazione dei rispettivi punti di vista in politica estera. Nel comunicato, entrambe le nazioni si impegnarono a lavorare per la piena normalizzazione delle relazioni diplomatiche. Gli Stati Uniti riconoscevano la posizione della Rpc, secondo cui tutti i cinesi su entrambe le sponde dello Stretto di Taiwan condividono la posizione “una sola Cina”,e che Taiwanne fa parte. La dichiarazione ha permesso, fino ad oggi,agli Stati Uniti e alla Rpc di accantonare temporaneamente la questione di Taiwan e di aprire gli scambi e le comunicazioni. Inoltre, nella dichiarazione,sia gli Stati Uniti che la Cina concordavano di intervenire contro “qualsiasi Paese” che voglia stabilire una “egemonia” nell’Asia-Pacifico. (Per una sintesi dei rapporti iniziati mezzo secolo fa, si veda qui).

Inoltre, Cina e Usa hanno concordato di incoraggiare più scambi interpersonali ed educativi e hanno avuto discussioni positive sull’ipotesi di aumentare i voli passeggeri tra i due Paesi. In quest’ambito, c’è la volontà di procedere a più visite reciproche di studenti, accademici e uomini d’affari, fornendo supporto e facilitazioni. Infine, le parti continueranno a portare avanti le consultazioni attraverso il gruppo di lavoro congiunto per affrontare questioni specifiche. Dove non c’è stata intesa è sul piano militare:  la Cina si è rifiutata di ristabilire le comunicazioni tra militari, come richiesto da Washington. “Penso che sia assolutamente vitale avere questo tipo di comunicazioni, da militare a militare”, ha detto Blinken ai giornalisti lunedì. “Questo imperativo, a mio avviso, è stato solo sottolineato dai recenti incidenti che abbiamo visto in aria e in mare”. Si riferiva al recente pericoloso rischio di collisione fra due navi da guerra americana e cinese nelle acque del Mar della Cina, e ad altri episodi simili intorno a Taiwan. Ma il responsabile dellla politica eestera americana ha sollevato in un’ intervista anche il problema di Cuba.

Cina e Cuba stanno discutendo attivamente sulla creazione di una nuova struttura di addestramento militare congiunto nell’ isola,  a sole 00 miglia dalla costa Usa. Alla richiesta di un commento, un funzionario dell’amministrazione ha detto che gli Stati Uniti “non possono confermare questa notizia o commentarla in modo specifico. Continuiamo ad essere preoccupati per le attività di lunga data della Cina con Cuba”, aggiungendo che Pechino “continuerà a cercare di rafforzare la sua presenza a Cuba, e noi continueremo a lavorare per interromperla”. Blinken ha detto ai giornalisti di aver detto “che Washington ha “profonde preoccupazioni riguardo all’intelligence o alle attività militari della RPC a Cuba”.”Questo è un aspetto che monitoreremo molto da vicino”, ha aggiunto Blinken durante una conferenza stampa congiunta con il Ministro degli Esteri britannico James Cleverly. La Cina ha una base di spionaggio a Cuba almeno dal 2019, e le notizie sui negoziati per tale base  sono state riportate da tempo  dal Wall Street Journal, da POLITICO e da altre testate

Oltre alla gaffe di  Biden che ricordiamo in apertura, il Presidente ha rivelato che “quello per cui Xi era veramente arrabbiato era per (…)  il cosiddetto Quad. il Dialogo di Sicurezza Quadrilaterale” che riunisce Australia, India Giappone e Stati uniti.. Il Quad è nato dopo lo tsunami dell’Oceano Indiano del 2004, quando i quattro Paesi si sono uniti per fornire assistenza umanitaria e in caso di disastri. È stato formalizzato nel 2007 dall’allora primo ministro giapponese Shinzo Abe, ma è rimasto inattivo per quasi un decennio, soprattutto a causa delle preoccupazioni australiane  di non irritare la Cina. Il Quad  è stato resuscitato nel 2017, riflettendo il cambiamento di atteggiamento nei confronti della crescente influenza regionale della Cina. Sia l’amministrazione Trump che quella Biden hanno visto il Quad come chiave per un pivot verso una maggiore attenzione alla regione Indo-Pacifica, in particolare come contrappeso alle azioni assertive della Cina. I leader della Quad hanno tenuto il loro primo vertice formale nel 2021 e si sono incontrati di nuovo virtualmente a marzo.

La Cina si è lamentata del fatto che il gruppo rappresenti un tentativo di formare una ‘Nato asiatica’, anche se, a differenza di quell’alleanza, non è in vigore alcun patto di mutua difesa. I membri della Quadrupla dicono che il gruppo intende approfondire i legami economici, diplomatici e militari tra i quattro Paesi. E anche se spesso non lo dicono esplicitamente, queste partnership sono destinate a essere un baluardo contro l’aggressione cinese. In una dichiarazione del marzo 2021 che definisce lo “spirito del Quad”, i leader hanno affermato che: “Portiamo prospettive diverse e siamo uniti in una visione condivisa per un Indo-Pacifico libero e aperto. Ci impegniamo per una regione che sia libera, aperta, inclusiva, sana, ancorata a valori democratici e non vincolata dalla coercizione”.

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