E’ ancora caldo il dossier su circa 9 miliardi e mezzo di dollari, proprietà della Banca centrale di Kabul, congelati in banche americane ed europee dove erano depositati: di questi, 7 miliardi sono in America. La metà è stata stanziata a beneficio del popolo afgano ma è ancora negli Usa; l’altra metà è in un fondo fiduciario per la potenziale compensazione delle famiglie delle vittime dell’11 settembre. Un gruppo di attivisti americani ha preso il tema di petto in una conferenza stampa mercoledi scorso cui abbiamo assistito. Per Kelly Campbell, co-fondatrice di 11th September Families for Peaceful Tomorrows “è chiaro che quel denaro appartiene agli afgani e la nostra organizzazione è delusa dal fatto che il tribunale ci abbia negato voce di modo che le uniche parole consentite delle famiglie dell’11 settembre sono quelle di coloro che cercano di sottrarre denaro agli afgani”.
“Il popolo afgano ha istituito una banca centrale indipendente per gestire i soldi afgani, regolare i prezzi, il commercio, contenere l’inflazione”, spiega Shah Mehrabi, membro del Consiglio della Banca centrale d’Afghanistan: “Potremmo assistere a un collasso totale del sistema finanziario: è essenziale iniettare liquidità nel Paese per stabilizzarne l’economia”. Masuda Sultan, afgano-americana del gruppo statunitense Unfreeze Afghanistan, è appena tornata dal Paese asiatico: “Ho visto gente con lo stomaco dolorante per la fame: 9 afgani su 10 hanno fame e 9 milioni sono a forte rischio. Come attivista sto con le donne afgane ma come possiamo aiutarle levando loro i soldi? Non possono andare a scuola, ma una madre mi ha detto che non ci manda nemmeno i maschi perché non ha i soldi per i quaderni. E se mai le donne potranno avere uno stipendio, non ci sono i soldi per pagarlo”. E chi prova dall’Italia a mandar soldi a Kabul – denuncia la Onlus “Omnes oltre i confini”– si vede bloccare il bonifico dal sistema finanziario europeo.
Vai alla campagna Against Inhumanity
Vai al sito di Unfreeze Afghanistan
(Red/Est)
Nel video Masuda Sultan riassume il tema e gli effetti del congelamento
In copertina, pane afgano in uno scatto dell’United States Air Force