Carichi di morte dalla Sardegna

di Ilario Pedrini

Non si spengono i riflettori sulle armi Made in Sardegna. A tenereli accesi in questi mesi sono il Comitato NO BOMBE e il deputato Mauro Pili. Sul sito di Unidos si legge: «Una gigantesca nave araba, la Bahri Tabuk, ha attraversato i mari dall’Arabia Saudita sino a Cagliari per caricare 3000 ordigni prodotti dalla RWM tedesca in agro di Domusnovas. Un carico da 18 container issati a bordo con la supervisione di tecnici, vigilanza e vigili del fuoco». L’operazione di carico è stata seguita nel corso dell’intera giornata: il cargo ha preso il largo verso mezzanotte. «Un carico di morte senza precedenti, nonostante tutti i richiami dell’Onu a fermare questa devastante guerra dei sauditi contro la popolazione Yemenita».Massima riservatezza e allerta sicurezza massima. In un articolo firmato da Pili si legge che sono stati mobilitati gli uomini della polizia «in tenuta antiterrorismo, vigili del fuoco a presidiare sin dal pomeriggio ogni manovra dentro il porto terminal di Cagliari». Forze dell’ordine presenti nei pressi del canale dalle prime luce dell’alba. Operazione sicurezza e, nei limiti del possibile, riservatezza. «I codici sono secretati anche nel porto terminal. Nessuno deve sapere perché una nave battente bandiera dell’Arabia Saudita ha lanciato le cime sulla sponda principale del terminal sardo. Operazioni sconosciute ai più, impossibili da incrociare». L’articolo è stato scritto prima dell’insediamento a Palazzo Chigi delm premier Paolo Gentiloni, che viene citato quale ministro degli esteri. Si parla di «blitz Italo – Saudita» organizzato dallo Stato italiano, «con la copertura di due ministri, della Difesa Pinotti e degli esteri Gentiloni». Perché si parla dei due esponenti del (fu) governo Renzi? «Sono loro che hanno trattato con gli emiri e i reali dell’Arabia Saudita questo carico di morte, coprendo la Germania che produce in Italia ma condanna il regime saudita». Il Sulcis, si sa, è in difficoltà e Unidos batte su questo tasto. Come dire: chi deve portare il pane in tavola non può andare per il sottile e accetta qualsiasi impiego. «Quel carico di morte, decine di migliaia di morti, è stato caricato come normali container dal porto canale di Cagliari. In realtà dentro quegli involucri d’acciaio e ferro c’erano migliaia di bombe. Le micidiali serie Mk, Made in Sardinia». L’industria della guerra non conosce crisi.

 

foto tratta da http://www.unidos.io/3000-bombe-18-container-carichi-di-morte/

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