C’è incertezza per il futuro del Ciad, dopo che il 20 aprile Deby Itno, presidente del Paese da oltre trent’anni è stato ucciso in un combattimento contro i ribelli. La proclamazione di Deby per il suo sesto mandato conclusivo era avvenuta lunedì 19 aprile, dopo che gli elettori si erano recati alle urne l’11 dello stesso mese. Deby era arrivato al potere a 37 anni, nel 1990, dopo un colpo di Stato. Ad uccidere il Presidente, che stava guidando l’esercito a diverse centinaia di chilometri dalla capitale N’Djamena, i ribelli del gruppo Fact, partiti da basi nel Sud della Libia.
Prove di colpo di stato? Alla guida del Paese, ora, un Consiglio militare di transizione guidato da uno dei figli di Deby, il generale Mahamat Idriss. Il Cmt, tramite un suo portavoce, ha immediatamente sciolto il parlamento e annunciato che nuove elezioni “libere, democratiche e trasparenti” avverranno al termine di un periodo di transizione di 18 mesi. Le forze armate hanno poi stabilito il coprifuoco e la chiusura delle frontiere. Il Consiglio militare di transizione ha poi rassicurato sulla tenuta degli accordi internazionali.
Cordoglio per la morte di Deby è prontamente arrivato dalla Francia, ex dominatrice coloniale del Ciad che ha lamentato di aver perduto “un amico coraggioso”. Sia nel 2008 che nel 2019 l’attuale capo di Stato ciadiano era stato salvato dai tentativi di golpe proprio grazie all’intervento francese.
Il Ciad da anni è un punto di riferimento nella lotta degli Stati africani del G5 Sahel contro i gruppi estremisti che imperversano nella Regione subsahariana. Soltanto un anno fa, Deby aveva guidato personalmente l’operazione “Ira di Bohoma”, nella regione del Lago Ciad. Il bilancio presentato dal presidente fu quello di una grande vittoria, avendo ‘ripulito’ la zona dai miliziani di Boko Haram.
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Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha inviato le sue “più sentite condoglianze alla famiglia del presidente Idriss Déby e al popolo del Ciad”. In un tweet ha infatti ricordato che “il Ciad è un alleato nella lotta al terrorismo nel Sahel” e che .”L’Ue starà al suo fianco in questo periodo difficile”. L’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell ha poi twittato “a seguito della morte del maresciallo Idriss Déby Itno l’Ue offre le sue più sincere condoglianze alla sua famiglia, alle autorità e al popolo del Ciad. L’Unione europea invita tutti gli attori interessati alla responsabilità, la priorità immediata è la stabilità del Paese e della regione”.
Gli scontri che hanno ucciso il Presidente erano iniziati nel Paese dal giorno delle elezioni. A darsi battaglia le forze regolari da un lato, fedeli al presidente Idriss Deby, e diverse coalizioni anti governative come il Fact, Fronte per l’alternanza e la concordia del Ciad.
Il Fact è una delle principali fazioni anti governative del Ciad. Fondato nel 2016, nasce da una scissione interna all’Ufdd, Unione delle forze per la democrazia e lo sviluppo. Il leader di Fact è Mahamat Mahdi Ali, un ciadiano cresciuto in Francia, dove si laureato e ha militato nel Partito Socialista. Appartiene alla comunità delle etnie goriane, che si trovano soprattutto nel Nord e nell’Ovest del Paese. Negli ultimi anni il Fact è stato attivo nel Sud della Libia e ha supportato le forze fedeli al generale Khalifa Haftar. A sostenere il Fact c’è l’Unione delle Forze di Resistenza (Ufr), fautori nel 2008 e nel 2019 di due falliti colpi di stato.
di Red/Al.Pi
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