I muscoli di Javier Milei

Lo Sgarro del Presidente alla Spagna: Sanchez ritira l'ambasciatore. Argentina-Usa: alleanza militare

di Maurizio Sacchi

La Spagna ha ritirato il proprio ambasciatore a Buenos Aires, in seguito a una clamorosa offesa del Presidente argentino Milei, in visita nel Paese iberico. Il Presidente argentino, Javier Milei, era arrivato a Madrid il 17 maggio, per partecipare a un meeting del partito di estrema destra Vox, alla conclusione del quale, il 21, in un discorso infuocato in difesa del capitalismo e del libero mercato ha accusato la moglie del Primo ministro spagnolo di corruzione e ha definito il socialismo “maledetto e cancerogeno”.

Durante la sua visita Milei ha avuto un incontro con dirigenti di aziende spagnole e una riunione privata con il Presidente di Vox, Santiago Abascal. Ma nessun incontroufficiale con il Governo socialista di Pedro Sanchez, o con  la monarchia.  Due giorni dopo la partenza del presidente argentino, la Spagna ha annunciato il ritiro ufficiale del suo ambasciatore da Buenos Aires e il Presidente argentino Javier Milei ha definito la mossa “un’assurdità tipica di un socialista arrogante”. In seguito al rifiuto di Milei di scusarsi, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha dichiarato ai giornalisti che “l’Argentina continuerà senza ambasciatore”,(…) “Siamo di fronte a un caso unico, non solo unico per questo governo, ma unico nella storia delle relazioni internazionali”, ha detto Albares. “Non ci sono precedenti di un capo di Stato che si reca nella capitale di un altro Paese per insultare le sue istituzioni”.

Milei si definisce “anarco-capitalista”, e ignorare, e insultare, i rappresentanti politici, privilegiando i rapporti con le imprese, rientra nella sua mentalità e nel suo modo di comunicare. Questoè visibile anche nei suoi rapporti con il Paese al centro delle sue preoccupazioni, gli Stati Uniti. Oltre ad essere un fan dichiarato di Donald Trump, con cui siè incontrato fra abbracci e attacchi all’aborto, già da ora l’inquilino della Casa Rosada sta intessendo fitti rapporti con la Repubblica stellata. 

Milei sta costruendo un rapporto stretto con gli Usa, sia sul piano economico, che su quello strategico. Da quando  si è insediato, il 10 dicembre, alti funzionari dell’amministrazione Biden si sono recati a Buenos Aires, mentre membri dell’esecutivo argentino sono stati a Washington per rafforzare un legame bilaterale che non era così stretto dai tempi delle “relazioni carnali” stabilite durante il governo di Carlos Menem. In una di queste visite il Presidente si è fatto accompagnare dalla sorella e capo di gabinetto presidenziale, Karina Milei, dall’ambasciatore a Washington, Gerardo Werthein. E dal rabbino Axel Wahnish, sua guida spirituale: Milei ha dichiarato di volersi convertire all’ebraismo, ed è fortemente schierato al lato di Benjamin Netanjahu nella crisi di Gaza.

Sul piano economico, Milei ha autorizzato l’ingresso in Argentina della società di internet satellitare di Musk, Starlink, mentre l’imprenditore statunitense è interessato alle riserve di litio nel nord-ovest dell’Argentina, minerale strategico fondamentale per le batterie dei veicoli elettrici di Tesla. Durante i 5 mesi del suo mandato, ci sono state visite di alti funzionari statunitensi el settore industriale e commerciale  in Argentina.

Ma la politica di Milei ha al centro anche le Forze armate. Ha annunciato la costruzione di una base navale congiunta con gli Stati uniti nel Sud dell’Argentina, di cui finora non sono stati forniti ulteriori dettagli. Secondo il Presidente argentino, si tratterà di un grande centro logistico che fungerà da porta d’accesso per entrambi i Paesi all’Antartide. Vestito in tenuta militare, Milei ha dichiarato che “l’Occidente è a rischio” e che gli argentini hanno “un’affinità naturale” con gli Stati Uniti, con i quali condividono “la difesa della vita, della libertà e della proprietà privata” (…) “Il mio alleato sono gli Stati Uniti. Che siano democratici o repubblicani, l’alleato sono gli Stati Uniti“, ha ribadito nella sua ultima intervista.

Milei vuole anche cambiare la legge che vieta ai militari di essere coinvolti in compiti di sicurezza interna. Ciò significherebbe infrangere una delle regole stabilite dopo il ripristino della democrazia, ma il dibattito procede di pari passo con il rinnovamento delle attrezzature militari. “Gli investimenti nella difesa sono ancora una volta una priorità. Stiamo equipaggiando le nostre Forze e recuperando la capacità supersonica del Paese“, ha dichiarato il Ministero della Difesa in un comunicato di qualche settimana fa. Questo obiettivo è alla base dell’ultima tappa del viaggio internazionale di Milei: la Danimarca. Il governo firmerà l’acquisto, con l’assistenza finanziaria degli Stati Uniti, di 24 aerei da combattimento F-16 danesi. 

Per gli Usa, questa alleanza strategica assume anche il significato di poter contare su un governo amico nella regione, mentre il Brasile di Lula, il Cile di Boric, e la Colombia di Petro, grandi Paesi emergenti, hanno ora orientamento socialista, e cercano partner economici alternativi alla tradizionale egemonia degli Stati uniti. Questo potrebbe spiegare la disponibilità dell’Amministrazione Biden nei confronti del fan argentino di Donald Trump.

Nell’immagine, militari argentini in Antartide

 

 

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