La minoranza mongola nel mirino di Pechino

Dopo Tibet e Xinjiang pugno duro sulla lingua della Mongolia interna. Un'analisi di Chinafiles  collaborazione con Gariwo Onlus

di Alessandra Colarizi

Il 1° settembre si è conclusa una lunga transizione verso l’uso del mandarino (putonghua) come unica lingua di insegnamento nella Mongolia Interna, la regione autonoma della Cina settentrionale al confine con la Russia e la Mongolia. Tutto è cominciato tre anni fa, quando nell’agosto 2020, a pochi giorni dal rientro nelle scuole, le autorità locali hanno reso noto un piano di riforma per le scuole elementari e medie che prevedeva l’utilizzo del putonghua (il dialetto più comune) per l’insegnamento di alcune materie: lingua e letteratura, legge e moralità (educazione civica), e storia. All’annuncio sono seguite accese manifestazioni di dissenso: per giorni i genitori hanno protestato contro la revisione. Non solo inscenando sit-in ed esponendo striscioni davanti alle scuole: il mese successivo il numero delle iscrizioni negli istituti locali è crollato verticalmente.

Sforzi inutili. Sedati i malumori a suon di arresti e minacce, lo scorso mese la preannunciata riforma è stata portata a termine con l’adozione di misure anche più stringenti di quanto preventivato inizialmente: l’obbligo del mandarino è stato esteso a tutte le materie delle scuole primarie e secondarie. Persino all’insegnamento negli asili. A partire dal 2025, anche gli esami di ammissione all’università dovranno essere sostenuti in cinese standard, anziché in mongolo… Continua

Leggi tutto su ChinaFiles

In copertina, mappa della Mongolia

Tags:

Ads

You May Also Like

Balcani: ancora lunga la strada per entrare nell’Ue

“Farete parte dell’Unione. Bisogna solo capire quando” le parole di Ursula von der Leyen al vertice europeo in Slovenia, dove si è discusso anche di una maggiore presenza internazionale europea

Restano sostanzialmente chiuse le porte dell’Unione Europea per i sei paesi dei Balcani occidentali: ...

Il Perù scarica Castillo

La  ex vice Dina Boluarte  sostituisce il Presidente dopo un tentativo di golpe istituzionale del Capo dello Stato. Agli arresti e sfiduciato dal Congresso

Un rapidissimo cambio di passo vede oggi in Perù un nuovo Capo dello Stato ...

Mali, civili sempre più in pericolo

Preoccupante impennata delle violazioni dei diritti umani e dell'impunità. I dati dell'Ohchr