L’ex primo ministro pachistano Imran Khan ha reso noto che inizierà una marcia di protesta con i suoi sostenitori dalla città orientale di Lahore alla capitale venerdì per indire elezioni anticipate. Proteste da parte dei sui sostenitori si sono già svolte la scorsa settimana dopo che la Commissione elettorale del Pakistan (Ecp) aveva dichiarato Khan colpevole di aver venduto illegalmente regali di Stato e lo ha rimosso dal suo seggio parlamentare. Imran Khan, l’ex primo ministro pachistano sollevato dal suo ruolo mesi fa dal Parlamento, aveva minacciato una nuova marcia sulla capitale ma senza fissare una data dopo che la Ecp lo ha squalificato venerdi scorso anche dal suo ruolo di membro dell’Assemblea con la sentenza di settimana scorsa secondo cui “cessa di essere membro dell’Assemblea nazionale del Pakistan e il suo seggio è di conseguenza diventato vacante”.
La reazione alla sentenza di venerdi scorso (false dichiarazioni e appropriazione personale di regali di Stato per 650 euro) ha già visto scendere in piazza i suoi sostenitori e già ci sono stati i primi incidenti. Poi Imran ha chiesto loro di desistere in attesa di una grande “marcia” riservandosi di annunciarne la data. Intanto continua la battaglia legale. Secondo i suoi la squalifica di Imran è motivata politicamente. Chi lo vuole fuori sostiene che vale da subito e lo esclude dall’attuale mandato parlamentare, iniziato nel 2018. Per altri varrebbe invece per cinque anni, impedendogli quindi di correre nuovamente alle prossime elezioni.
Di fatto il verdetto contro il capo del Pakistan Tehreek-e-Insaf, che gode ancora di grande popolarità specie tra i più poveri, giunge nel momento in cui, non solo il suo partito ha vinto una serie di elezioni suppletive (persino in Punjab, roccaforte dei suoi avversari), ma corre nei sondaggi. Fonti dell’ufficio del Primo Ministro Shehbaz Sharif (della Lega musulmana) hanno fatto sapere al quotidiano Dawn che giudicano la reazione pubblica alla squalifica di Imran non così alta come il governo si aspettava e che la reazione “inadeguata” dei suoi avrebbe disorientato lo stesso Imran che ha poi dovuto chiedere ai sostenitori di annullare le proteste in varie parti del Paese contro la Commissione elettorale.
(Red/Est)
Le immagini (in copertina Imarn Khan con un sostenitore) sono tratte dal sito del suo partito