Lo ha dichiarato all’ANSA il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) Roberto Natale che quelle contro i giornalisti turchi sono delle “fantasiose accuse”. Ma di quali accuse si tratta?
In particolare, si tratta di un caso, quello che riguarda il noto giornalista turco Ahmet Sik: un procuratore di Istanbul ha chiesto il 3 luglio scorso che venga di nuovo arrestato. Si, di nuovo. Perché Sik era già stato dietro le sbarre. Aveva riacquisito la libertà, non molti mesi fa, a marzo. E non è che Sik non avesse avuto tutto il tempo per conoscere ogni centimetro quadrato della sua cella. Fino a marzo 2012 si era fatto già un anno di prigione preventiva e senza processo. L’imputazione? A suo tempo, il giornalista era stato accusato di legami con un presunto complotto eversivo che sarebbe stato preparato dai vertici dell’esercito contro il governo islamico nazionalista del premier Recep Tayyip Erdoğan. Oggi, invece, l’imputazione che rischia di rimandarlo al fresco è quella di avere minacciato e insultato pubblici ufficiali. Questo perché Sik – in base a quanto riferisce l’agenzia Dogan – all’uscita dalla prigione, a marzo 2012, dopo la scarcerazione preventiva durata un anno e mai formalmente motivata aveva dichiarato che “giustizia sarà fatta solo quando finiranno qui”. Si riferiva a “polizia, procuratori e giudici”, che lo avevano tenuto dentro per un anno senza fargli neanche un giusto processo. Oggi, dunque, Sik rischia il capo di imputazione di “minacce e insulti a pubblici ufficiali”.
Circa 100 giornalisti sono attualmente in carcere in Turchia, nel quadro di inchieste su presunti legami con il “terrorismo” curdo o su presunti tentativi di golpe che vedono accusati decine di generali. L’opposizione socialdemocratica ha denunciato una caccia alle streghe organizzata da magistrati vicini al governo e al leader religioso musulmano Fetullah Gulen. Critiche sono venute anche dalla istituzioni europee e dalle Ong dei diritti umani
Angelo D’Andrea
Vedi link per un approfondimento:
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Turchia/Ergenekon-la-verita-di-Ahmet-Sik-e-Nedim-Sener-116022