Via libera alle missioni italiane

Con la risoluzione approvata dal Senato si confermano gli impegni all'estero, Libia compresa

E’ stata approvata dal Senato italiano la risoluzione della maggioranza sulle missioni militari all’estero nel 2019 con 242 voti favorevoli, 10 contrari e quattro astensioni. Il testo era già stato approvato anche dalla Camera dei deputati.

Tra le missioni, di cui avevamo parlato nel nostro dossier ‘Missione tricolore. Soldati italiani nel mondo‘ , c’è anche quella legata all’assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica, al centro dei riflettori a causa della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo.

La proroga approvata ieri riguarda otto missioni in Europa, undici in Asia e diciassette in Africa. Sono prorogati poi “cinque interventi di potenziamento dei dispositivi della Nato, il dispositivo nazionale ‘Mare sicuro’, una missione di sostegno per esigenze comuni a più teatri operativi ed il mantenimento del dispositivo info-operativo dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali”.
Per il 2019 non risulta invece prorogata la missione Nato di supporto in Tunisia e la partecipazione di due magistrati fuori ruolo alle missioni EULEX Kosovo e EUPOL COPPS.

La proroga investe poi “gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione”.

Nel testo della risoluzione viene riportato che “La consistenza massima annuale complessiva, per il 2019, dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 7.343 unità”.

“L’onere finanziario complessivo della proroga è determinato in 1.426.481.331 euro, di cui 1.100.835.456 a carico del Ministero della difesa, 296 milioni a carico del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 7.722.305 a carico del Ministero dell’interno, 6.923.570 a carico del Ministero dell’economia e delle finanze e 15 milioni a carico della Presidenza del Consiglio dei ministri”.

In Libia la presenza italiana si sostanzia in tre operazioni: la missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia, la missione di assistenza del personale del Corpo della Guardia di Finanza alla Guardia costiera libica e la partecipazione con personale militare alla missione UNSMIL (United Nations Support Mission).

La partecipazione di personale militare alla missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia ha come obiettivo quello di assistere il Governo di Accordo nazionale libico attraverso lo svolgimento di una serie di compiti: “assistenza e supporto sanitario; attività di sostegno a carattere umanitario e a fini dì prevenzione sanitaria; attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza, supporto e mentoring a favore delle forze di sicurezza e delle istituzioni governative libiche, in Italia e in Libia; attività per il ripristino dell’efficienza dei principali assetti terrestri, navali e aerei, comprese le relative infrastrutture, funzionali allo sviluppo della capacità libica di controllo del territorio e al supporto per il contrasto dell’immigrazione illegale; ricognizioni in territorio libico per la determinazione delle attività di supporto da svolgere; garantire un’adeguata cornice di sicurezza al personale impiegato nello svolgimento delle attività in Libia”. L’Italia partecipa alla missione con 400 unità di personale.

La partecipazione del personale del Corpo della Guardia di Finanza alla missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera prevede invece “lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica e di pattugliamento a bordo delle unità cedute, nonché la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico”.

(di red/Al.Pi.)

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