Nelle Regione Nord-Ovest e Sud-Ovest del Camerun i bambini e le bambine sono sempre più esposti a rischi e violenza. Nella parte Occidentale del Paese dal 2016 è in corso un conflitto tra lo Stato Centrale e i separatisti anglofoni della autoproclamata Repubblica di Ambazonia (da Ambas Bay, la baia alla foce del Mungo, il fiume che durante il colonialismo segnava il confine tra le aree a dominazione inglese e francese).
Con gli attacchi al sistema educativo e l’aumento del tasso di analfabetismo nel corso degli anni, si è creato un ambiente favorevole per i matrimoni precoci, gli abusi sessuali, il traffico di bambini, il lavoro minorile e altre gravi violazioni contro i bambini.
Dal 2015 la ong Intersos è presente nel Paese con attività che nel Nord-Ovest e Sud-Ovest, si concentrano sulla distribuzione di kit per ripari d’emergenza, sul monitoraggio del rispetto dei diritti umani così come sull’assistenza alle donne più vulnerabili attraverso la distribuzione di beni essenziali.
Nel report della missione di Intersos riferito al 2020 si rilevano vari scenari che rendono la vita nell’area Occidentale del Paese sempre più drammatica. Da una parte la chiusura o l’assenza di uffici amministrativi responsabili dei documenti di stato civile a Mentang, Abuh e Ngwah (comunità nella divisione di Boyo) e altri nella divisione di Meme significa che i bambini appena nati sono minacciati di apolidia a causa dell’assenza di istituzioni per il rilascio di documenti legali.
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Gli addetti alla creazione di documenti di stato civile sono considerate spie e trattate in modo disumano dai combattenti indipendentisti. I bambini nascono nelle case e nei cespugli e non vengono rilasciati certificati di nascita perché non esistono registri di stato civile nelle comunità. A causa della mancanza dei documenti di stato civile, gli adolescenti sono esposti a vari tipi di violazioni dei diritti umani, come gli arresti arbitrari. Senza documenti c’è poi la difficoltà per i bambini di accedere ai servizi educativi. La mancanza di istruzione obbliga le famiglie a mandare i propri figli in famiglie affidatarie in cerca di istruzione. Inoltre, i genitori che non sono in grado di provvedere al cibo per se stessi e le loro famiglie hanno scelto di mandare i propri figli a vivere con i parenti. Altra questione riguarda i bambini orfani che assumono il ruolo di capofamiglia dopo la morte dei loro genitori.
A tutto questo si somma un serio rischio di reclutamento di bambini in gruppi armati, soprattutto a causa della mancanza di luoghi per imparare, giocare e svilupparsi. Tra le violazioni registrate dalla missione Intersos nei distretti di Meme, Mezam, Momo e Manyu nel 2020 il 34,4% riguardano casi di minaccia alla vita e alla sicurezza personale, seguiti dai casi di distruzione totale dell’habitat (26,1%) e distruzione parziale dell’habitat (8,6%). Tra le tipologie di incidenti registrate si segnalano anche la distruzione di proprietà (5%) e violenza di genere (3,7%). Queste violazioni sono ricorrenti in tutte le aree e sono per lo più commesse da sconosciuti, militari e gruppi armati dello stato.
di Red/Al.Pi.
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