Sudafrica e Stati Uniti ai ferri corti

Washington accusa Città del capo di essersi schierato con 'attori maligni' come Russia, Cina e Hamas

di Maurizio Sacchi

Il “U.S.-South Africa Bilateral Relations Review Ac, l’atto di revisione dei rapporti bilaterali tra Stati Uniti e Sud Africa ha passato l’esame per la discussione parlamentare a Washington, ora dovrebbe passare un voto formale in commissione e poi l’approvazione e il voto alla Camera dei Rappresentanti. Il testo afferma che, in contrasto con il suo dichiarato non allineamento, il governo dell’ANC si è schierato con “attori maligni”, costruendo legami militari e politici con la Russia e la Cina e sostenendo Hamas, designato dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica straniera e noto proxy dell’Iran. Il disegno di legge richiede all’Amministrazione di riferire al Congresso “indicando esplicitamente se il Sudafrica si è impegnato in attività che minano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti o gli interessi di politica estera”. Mercoledì, l’emendamento di James è stato adottato dalla commissione, che quindi dovrà decidere se sposarne le tesi.

E’ stato respinto invece l’emendamento del repubblicano Scott Perry, che richiedeva all’Amministrazione di porre fine a tutti gli aiuti esteri al Sudafrica, argomentando che ”la politica estera del Sudafrica ha smesso da tempo di riflettere la sua dichiarata posizione di non allineamento e ora favorisce direttamente la RPC, (la Cina) la Federazione Russa e Hamas, un noto proxy dell’Iran, minando così la sicurezza nazionale e gli interessi di politica estera degli Stati Uniti. Perché allora dobbiamo continuare a inviare denaro a un Paese che chiaramente odia i nostri alleati e si allea con i nostri nemici?”.

Se approvato, questo secondo, più duro, emendamento, avrebbe messo a rischio i milioni di dollari di assistenza sanitaria degli Usa al Sudafrica. Anthony Carroll, della Johns Hopkins University,  ha commentato: “questo avrebbe interrotto i finanziamenti del Pepfar e avrebbe avuto conseguenze catastrofiche”, riferendosi al vasto programma statunitense che da oltre due decenni finanzia con miliardi di rand la lotta contro l’HIV/Aids. Dal 2004, il President’s Emergency Plan for AIDS Relief collabora con il governo sudafricano per sostenere i programmi di prevenzione, assistenza e cura dell’HIV e ha investito più di otto miliardi di dollari in Sudafrica dal 2003.

Gregory Meeks, il decano Democratico del Comitato per le relazioni estere, é uno dei tanti che si oppongono a questa linea. Ha sottolineato che il Sudafrica ha collaborato con gli Stati Uniti , citando  il ruolo svolto dal Pretoria  nel mancato arrivo del Presidente russo Vladimir Putin al vertice dei Brics in Sudafrica l’anno scorso. Pretoria nel rispetto del mandato penale della Corte internazionale dell’Aja avrebbe dovuto arrestarlo. 

Secondo un ampio settore del Campidoglio, gli Stati Uniti e il Sudafrica dovrebbero cercare opportunità di cooperazione e si afferma che il Sudafrica ha un forte impegno per la democrazia e i diritti umani. Il repubblicano Michael McCaul, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, ha invece appoggiato la proposta di legge, citando l’esercitazione navale congiunta che il Sudafrica ha condotto con Russia e Cina nel febbraio 2023.

*nell’immagine della US Navy, una flottiglia della Marina del Sudafrica 

 

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