di Maurizio Sacchi
Luisa González, del partito Movimiento Revolución Ciudadana, è in testa al primo turno delle elezioni presidenziali e legislative dell’Ecuador. E’ la protetta dell’ex Presidente di sinistra Rafael Correa , che esercita ancora una grande influenza nel Paese e ha sostenuto la sua corsa dall’esilio in Belgio, Gonzalez dovrà affrontare il secondo classificato a sorpresa Daniel Noboa in un ballottaggio a ottobre, secondo il Consiglio Nazionale Elettorale dell’Ecuador), poiché nessuno dei due candidati ha ottenuto più del 50 percento dei voti. Gli ecuadoriani andranno al ballottaggio il 15 ottobre.
González ha promesso di aumentare la spesa pubblica e i programmi sociali e vuole affrontare la crisi della sicurezza risolvendo le cause profonde della violenza, come la povertà e la disuguaglianza. Daniel Noboa è il figlio dell’imprenditore delle banane Álvaro Noboa – che a sua volta si è candidato alla presidenza cinque volte. Il 35enne era un legislatore prima che il Presidente uscente Guillermo Lasso sciogliesse la legislatura e convocasse elezioni anticipate. Il suo avversario si è impegnato a creare più opportunità di lavoro per i giovani, a portare più investimenti stranieri e ha proposto diverse misure anticorruzione, tra cui condanne per evasione fiscale.
Il primo turno delle elezioni presidenziali e legislative é stato funestato da omicidi politici, culminati nell’assassinio del candidato presidenziale Fernando Villavicencio, un giornalista anti-corruzione. La sua uccisione ha puntato i riflettori su una escalation di violenza, alimentata dal boom della cocaina, che ha visto le organizzazioni criminali transnazionali e le bande locali impegnate in frodi ed estorsioni di alto livello, invadere le carceri e assassinare chiunque intralciasse il loro cammino. Giorni dopo l’omicidio di Villavicencio, un funzionario del partito locale di sinistra, Pedro Briones, è stato ucciso nella provincia di Esmeraldas. I candidati hanno indossato giubbotti antiproiettile il giorno delle elezioni, mentre le forze di sicurezza sono state appostate fuori dai seggi elettorali in seguito alle minacce di violenza.La violenza crescente e la mancanza di prospettive economiche hanno costretto molti ecuadoriani a lasciare il Paese.
Inoltre, le autorità hanno segnalato attacchi informatici da diversi Paesi, tra cui Russia, Ucraina, Cina e Bangladesh, alla piattaforma di voto telematica del Paese. L’attacco ha compromesso l’accesso al voto, ha dichiarato il Consiglio Nazionale Elettorale del Paese, ma ha aggiunto che i voti registrati non sono stati intaccati. Ma il vincitore del ballottaggio di ottobre resterà in carica solo fino al 2025, che sarebbe stata la fine del mandato di sei anni di Lasso, e avrà poco tempo per trovare una soluzione alla violenza e alla penetrazione mafiosa in tutti i livelli della società dell’Ecuador..
nell’immagine del Congresso dell’Ecuador, Luisa Gonzalez