Il collasso di Haiti

Fame, colera, violenza. Ma l'Onu resta divisa  sull'opportunità di inviare una forza internazionale per aiutare il Paese  dopo la richiesta di aiuto esterno del governo

Nonostante  Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres all’inizio di questo mese avesse suggerito  di inviare una “forza d’azione rapida” ad Haiti, l’Onu – scrive Euronews– resta divisa  sull’opportunità di inviare una forza internazionale per aiutare Haiti dopo che il suo governo ha fatto una “chiamata di soccorso”. Il Paese  sta affrontando una grave carenza di beni di prima necessità e una paralisi dell’attività economica a causa del blocco di un terminal di rifornimento da parte delle gang che hanno in mano parte della capitale. Il blocco ha interrotto i trasporti e lasciato molti senza cibo o acqua potabile in mezzo a un’epidemia di colera. Messico e Stati Uniti sarebbero favorevoli  ma Russia e Cina hanno espresso riserve.

Le Ong presenti in loco, tra cui l’italiana Avsi citata dal Guardian, avvertono che il caos che sta inghiottendo il Paese è diventato così totale e il tessuto sociale così lacerato che Haiti è sull’orlo del collasso, mentre continuano le discussioni al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su come ristabilire l’ordine. Bande pesantemente armate continuano a bloccare il porto principale e il terminal di rifornimento del Paese che tengono praticamente in scacco. Manifestazioni hanno attraversato il Paese protestando sia contro il governo sia contro una scelta che vada in direzione di nuove ingerenze esterne. Le precedenti infatti si sono rivelate disastrose.

La capitale Port-au-Prince si trova sul Golfo di Gonâve e sorge su una baia che funge da porto naturale. La sua popolazione reale è difficile da stimare a causa della rapida crescita degli slum  sui pendii che la sovrastano. La popolazione dell’area metropolitana sarebbe di circa 3,7 milioni, quasi la metà della popolazione nazionale del Paese. Vessata ora da violenza diffusa e fame, la città è stata colpita in modo catastrofico da un violento terremoto nel 2010 per il quale il governo di Haiti ha stimato che il bilancio delle vittime fosse di circa 230mila.

In copertina, il porto della capitale e la città di Port au Prince

(Red/Est)

 

Tags:

Ads

You May Also Like

Sudan, la protesta continua

Manifestazioni, repressione, violenza nel Darfur e crisi economica: il Paese a un passo dal baratro

Non si ferma la protesta in Sudan. Nonostante il colpo di stato (e la ...

India/Pakistan. L’Onu offre una mediazione

Esprimendo profonda preoccupazione per l'aumento della tensione tra i due Paesi asiatici  dopo l'ultimo episodio in Kashmir, Antonio Guterres ha chiesto alle parti di esercitare la massima moderazione ed è pronto a mettersi a disposizione

Mentre Delhi respinge al mittente l’olivo offerto dal Pakistan, che ha chiesto di partecipare ...

Dieci lunghi giorni di guerra

A che punto siamo col conflitto scatenato da Mosca. Un fatto è ormai chiarissimo: Putin ha sbagliato i calcoli e rischia di pagare un prezzo molto alto

di Raffaele Crocco Emmanuel Macron, il presidente francese che tenta costantemente la mediazione, dice ...