di Ilario Pedrini
Se ne sono accorti in pochi. Prima di lasciare la Casa Bianca Barack Obama ha fatto una mossa importante nello scacchiere internazionale. Il Comando Sud degli Stati Uniti e il governo regionale dello Stato Amazonas (Perù) hanno stretto un accordo per installare una nuova base militare: un quartier generale americano che va sotto il nome di «Centro Regionale per le Operazioni di Emergenza». Si tratterebbe di un’opera da 1,35 milioni di dollari. La struttura dovrebbe avere un eliporto da 630 metri quadrati, un edificio a due piani, con un magazzino da 1000 metri quadrati. Su un altro piano verranno ospitati logistica, comunicazioni, monitoraggio e analisi del Coer (Center for Outcomes and Effectiveness Research). La base avrà anche una sala riunioni, sala stampa, dormitori e un parcheggio di 800 metri quadrati. I critici dicono che il paravento dello spazio per gli aiuti umanitari in caso di catastrofi naturali è tutto tranne che credibile. «Gli Stati Uniti – scrive l’Antidiplomatico – stanno affondando i propri artigli militari nel Cono Sur con l’approvazione del presidente del Perù, Pedro Pablo Kaczynski. La sovranità del Sud America è minacciata». Il bollettino Aurora dice che il Perù è una piattaforma decisiva per il piano di controllo del Sud America da parte degli Stati Uniti: un’area strategica, non foss’altro per la disponibilità di risorse naturali (gas, petrolio, metalli, minerali, etc.). Dopo anni di resistenza alle offensive statunitensi da parte de Paesi del Sud America, il Perù ha iniziato a cedere. «Dal 2009 sta diventando uno dei Paesi latino-americani dalla maggiore presenza di forze armate degli Stati Uniti nel territorio, e prima di approvare l’installazione della nuova base militare nel dipartimento di Amazonas, il Comando Sud degli stati Uniti si era stabilito comodamente nelle regioni di Lambayeque, Trujillo, Tumbes, Piura, San Martin e Loreto (…). Gli Usa sono entrati pienamente nell’apparato della sicurezza e della difesa». L’approdo i Perù sarebbe un atto strategico propedeutico a nuove mosse sulla scacchiera. L’obiettivo è di arrivare all’installazione di una base in Argentina, al confine con Paraguay e Brasile. Il governo di Lima deve fare i conti con la povertà diffusa fra la popolazione, messa a dura prova anche dalle recenti alluvioni. Le forti e prolungate piogge che hanno colpito la costa hanno causato gravi inondazioni, frane e colate di fango e detriti in vaste aree del Perù. «Gravi disastri – ricorda il Fatto Quotidiano – hanno colpito Lima, dove diversi fiumi hanno straripato, e altre zone del paese: le regioni di Piura, La Libertad, Lambayeque e Callao». In questo contesto chi invece è a favore della politica estera degli americani e ritiene che non c’è nessuna base militare cammuffata da quartier generale di “protezione civile” dice che la situazione è drammatica. L’arrivo degli yankees sarebbe quindi benvenuto. Il Post scrive che il presidente del Perù, Pablo Kuczynski, ha annunciato che stanzierà l’equivalente di circa 720 milioni di euro per i fondi di emergenza governativi. «Kuczynski non è molto popolare da quando sono emersi sospetti su alcuni casi di corruzione, ma le opposizioni hanno annunciato di avere sospeso iniziative e manifestazioni contro di lui fino a quando non sarà risolta l’emergenza dovuta alle alluvioni». E i soldi potrebbero venire, in parte, anche dagli Usa.
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lamerica_latina_in_pericolo_nuova_base_militare_degli_stati_uniti_in_peru/5694_18528/
https://aurorasito.wordpress.com/2017/01/10/sud-america-in-pericolo-gli-usa-installeranno-una-nuova-base-militare-in-peru/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/28/alluvioni-in-peru-un-campanello-dallarme-per-tutta-lamerica-latina/3482273/
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