Atene-Ankara: nuovo scontro (a parole) nel Mediterraneo

Minacce turche. L'ambiguo ruolo degli Usa. Il nodo chiave del porto di Alexandroupoli. Italia, Francia, Grecia e Cipro concludono l'esercitazione militare congiunta "Eunomia"

Il ministero degli Esteri greco ha commentato ieri la dichiarazione del vicepresidente turco Fuat Oktay secondo cui il tentativo di Atene di espandere le sue acque territoriali a 12 miglia potrebbe provocare un conflitto militare. “La percezione senza precedenti della Turchia di poter minacciare i Paesi vicini con l’uso della forza  è contraria alla cultura politica moderna e ai principi fondamentali del diritto internazionale su cui è costruita il moderno ordine internazionale  vincolante per tutti i Paesi del mondo”. Nuovo scontro dunque  tra Atene e Ankara mentre forze aeree militari di Italia, Grecia, Francia e Cipro hanno concluso  un’esercitazione militare congiunta nel Mediterraneo orientale. Le manovre militari, denominate “Eunomia” si sono svolte dal 26 al 28 agosto a sudovest di Cipro nell’ambito della cooperazione tra i quattro Paesi, sullo sfondo delle crescenti tensioni nell’area,di competenza greca, ma contesa dalla Turchia

Il ministro della Difesa greco Nikos Panagiotopoulos ha affermato che “l’iniziativa mira a dimostrare l’impegno dei quattro Paesi mediterranei europei per lo Stato di diritto come parte della politica di allentamento delle tensioni”.Le manovre hanno visto la partecipazione di tre Rafale francesi e tre F-16 greci, partiti dalla base militare  “Andreas Papandreou” a Paphos,  Cipro. Ha preso parte alle manovre anche la fregata Lafayette della marina militare francese, già presente nell’area in seguito alle recenti tensioni fra Atene e Ankara, esplose dopo l’invio di una nave  turca per l’esplorazione di idrocarburi, la Oruc Reis, scortata da due navi militari, nello specchio d’acqua conteso alla Grecia.L’esercitazione era stata concordata dai ministri degli Difesa dei quattro Paesi a margine di un vertice europeo a Zagabria, il 5 marzo scorso.

 L’Italia, nel tentativo di non restare schiacciata all’interno di una posizione prettamente anti-Turca, effettuerà poi con Ankara una Passex, una esercitazione navale  con le navi militari di Ankara. Intanto pero’, la Turchia ha confermato che le sue navi da guerra stavano conducendo “addestramenti marittimi” con una nave statunitense nel Mediterraneo orientale. Stati uniti che a loro volta mantengono una posizione ambigua sulla querelle, partecipando sia a esercitazioni congiunte con le Forze armate elleniche, che con quelle turche.

Il confronto fra Grecia e Turchia si inserisce in uno scenario ad alta tensione, che travalica le frontiere dei due avversari storici. Nell’area tra Bosforo e Dardanelli, Il Fondo greco per l’utilizzo dei beni privati ​​(Hradf) venderà una quota del 67% del porto di Alexandroupoli, nel Nord della Grecia, vicino al confine con la Turchia e la Bulgaria. Si ritiene che due società americane siano interessate all’operazione. La vendita di un porto di importanza strategica alle compagnie statunitensi, insieme alla disponibilità della struttura per le truppe statunitensi e della Nato, sta sollevando molte domande in Grecia. Alexandroupoli è  una delle sole  due città in cui, secondo un’ inchiesta  della Nato,  la popolazione civile non è a favore dell’alleanza, e solo il 36% ha un’opinione positiva sugli Stati uniti. Vale la pena notare che la firma di un nuovo accordo di difesa tra Atene e Washington nell’ottobre 2019 ha dato agli americani la libertà di utilizzare le infrastrutture portuali del paese. In effetti, gli Stati Uniti hanno annunciato i propri interessi nel porto di Alexandroupoli già nel settembre 2019.

L’istituzione di una base Usa-Nato nel porto di Alexandroupoli mira a garantire un hub energetico e servire come avamposto  per  mettere sotto pressione  la Russia. Oltre al gasdotto Interconnector Grecia-Bulgaria, e al gasdotto Trans-Adriatico che si trovano nella regione del porto, è in preparazione anche un terzo gasdotto. Ciò trasformerebbe la Tracia, la regione del porto di Alexandroupoli, in un vero hub energetico.

Difendersi da quella che ad Atene viene percepita come una continua aggressione da parte della Turchia, è la più grande priorità per la Grecia in questo momento e Washington sta cercando di capitalizzare  la necessità della Grecia di protezione per stabilire una propria base navale  in questo nodo cruciale per gli equilibri del Mediterraneo.  Ma il  forte risentimento popolare, rilevato da un sondaggio Nato  nei confronti degli Stati Uniti, si basa sulla percezione che  il presidente Donald Trump miri ai suoi interessi economici​​ in Turchia, piuttosto che a  quelli del suo Paese e degli alleati dell’America. In Grecia, a molti osservatori delle relazioni turco-americane, l’appoggio di Trump alla politica espansiva turca sembra  palese. Trump ha ribadito il 24 agosto che Erdoğan lo ascolta, il che ha portato questi commentatori. a chiedersi perché il presidente americano non abbia detto alla Turchia di ridurre le sue ostilità con Grecia e Cipro in questi giorni di confronto aperto.

(Red/Ma.Sa.)

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