Capire le guerre per combatterle con la pace

Presentata oggi a Roma dal direttore Raffaele Crocco la nona edizione dell'Atlante delle guerre e dei conflitti in libreria dal 19 ottobre

Un premio internazionale di fotografia, un’edizione speciale in inglese e un’attenzione speciale alle emergenze umanitarie sono le novità che quest’anno accompagnano la nona edizione de

ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI NEL MONDO

presentato stamattina a Roma in anteprima dal nostro direttore Raffele Crocco assieme a relatori di Fnsi, Intersos, Anvcg, Banca Etica e Segretariato sociale Rai. Sarà in libreria il 19 ottobre.

Dove si combatte, quali motivazioni portano a crisi, guerre e conflitti di alta o bassa intensità ma anche dove si sta provando a passare da uno stato di non-guerra alla pace vera e propria. Da ormai undici anni e nove edizioni dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, l’Associazione 46° Parallelo racconta tutto questo. Grazie al lavoro di giornalisti e attivisti e al sostegno di istituzioni, associazioni e imprenditori, ha presentato oggi a Roma – grazie anche alla Federazione Nazionale della Stampa-Fnsi – la nuova edizione del volume che sarà in libreria dal 19 ottobre prossimo. L’Atlante si propone come strumento di informazione per una cittadinanza attiva che, come fanno le mappe geografiche, orienti il pensiero e l’azione nella direzione della pace. Quest’anno la presentazione dell’Atlante è stata accompagnata da tre importanti novità che si devono al sostegno di due associazioni attive nel settore delle emergenze e della difesa delle vittime di guerra e a quello di un imprenditore illuminato che anziché investire in pubblicità sostiene l’associazionismo e il volontariato italiano.

Il premio fotografico

Si deve infatti all’azienda trentina di abbigliamento tecnico Montura se quest’anno Atlante ha promosso il premio fotografico Wars la cui premiazione avverrà il 5 ottobre a Ferrara all’interno del Festival di Internazionale. Una giuria internazionale – coadiuvata dal direttore del premio, Fabio Bucciarelli – ha vagliato le oltre 111 proposte di reportage arrivate da 36 Paesi. Il nome dei vincitori è pubblicato sul sito www.atlanteguerre.it che offre aggiornamenti quotidiani sui conflitti, compresi quelli fuori dai radar o ritenuti, spesso a torto, “minori” o “cronici”.

Atlante in inglese

Si deve invece alla collaborazione dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg) se quest’anno un’edizione speciale in inglese dell’Atlante vedrà la luce nei primi mesi del 2020. Si tratta di un’edizione ridotta, ma che ci consentirà di cominciare a far conoscere l’Atlante anche all’estero. Il volume verrà presentato ufficialmente in una manifestazione dedicata alle vittime civili che Anvcg sta organizzando per il prossimo febbraio.

Attenzione alle emergenze

Accanto alla collaborazione con singoli giornalisti e fotoreporter o alle associazioni di giornalisti, Atlante ha ormai un antico sodalizio con le Ong italiane, che sono spesso preziose fonti primarie dal terreno. Da quest’anno, accanto alla storica collaborazione con l’Associazione Centro Aiuti Volontari di Trento (Acav), che ospita la redazione di Atlante, un focus speciale sulle crisi umanitarie si deve al sostegno di Intersos, l’Ong italiana specializzata in emergenze e presente in diverse aree di crisi in 16 Paesi: collaborazione che ci rende possibile integrare le schede Paese, gli articoli sul sito e le infografiche che costituiscono i pilastri sui cui si basa il nostro lavoro redazionale.

Strumenti di pace

Ai conflitti documentati continuiamo a legare un ‘tentativo di pace’, non sempre e non solo istituzionale: esperienze positive legate alla situazione in corso e realizzato dagli studenti del corso in Sviluppo economico, cooperazione internazionale, socio-sanitaria e gestione dei conflitti (Scienze Politiche, Firenze) coordinati dal professor Giovanni Scotto.

Collaborazioni preziose

Preziosi infine restano i contributi e le analisi di Unhcr, Banca Etica, Amnesty International, del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali e dell’Associazione indipendente di giornalisti “Lettera22”. Un ringraziamento speciale va infine al Comune di Empoli che da anni ci sostiene.

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