Diffusione di dati e informazioni, eventi di approfondimento, conferenze, volantinaggi e manifestazioni. Sono queste le attività che, in tutto il Mondo e anche nel nostro Paese, animeranno la prima “Settimana di azione globale sulla spesa nucleare” promossa dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN – Premio Nobel 2017). Il titolo di questa iniziativa globale – che è iniziata ieri fino al 22 settembre – è chiaro “No money for nuclear weapons! Niente soldi per le armi nucleari” e parte dalla consapevolezza di quanto sia inaccettabile sperperare oltre 91 miliardi di dollari all’anno per mantenere arsenali di armi di distruzione di massa. Lo annuncia la Rete italiana Pace e Disarmo.
Il dato proviene dalla quinta edizione del rapporto di ICAN sulla spesa globale per le armi nucleari: nel 2023 Cina, Francia, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Regno Unito e Stati Uniti hanno speso complessivamente 91,4 miliardi di dollari per i loro armamenti nucleari, il che equivale a 173.884 dollari al minuto, o 2.898 dollari al secondo. Negli ultimi 5 anni sono stati spesi 387 miliardi di dollari per le armi nucleari, con un aumento della spesa registrata annualmente di un robusto 34% nello stesso periodo: da 68,2 miliardi di dollari a 91,4 miliardi di dollari all’anno.
Nel corso della “Settimana di azione globale sulla spesa nucleare” anche Senzatomica e Rete Pace Disarmo (con tutte le sue aderenti) si impegneranno a promuovere eventi, convegni, approfondimenti sul tema. In particolare con il webinar in diretta social programmato per martedì 17 settembre alle ore 18.00 dal titolo “Arsenali nucleari: ma quanto ci costate?”, con la partecipazione di Lisa Clark, Alessja Trama e Francesco Vignarca ed un contributo video di Susi Snyder, che coordina il programma di ICAN relativamente agli approfondimenti su questo tema. Le possibili alternative (qui alcuni ulteriori dettagli) a questo spreco di denaro pubblico potrebbero portare a benefici molto maggiori per le nostre società!
Con un anno di spesa per le armi nucleari si potrebbe:
- Convertire più di 16,5 milioni di case all’energia solare
- Assicurare un anno di acqua pulita e servizi igienici a 1,2 miliardi di persone
- Assumere 1,5 milioni di insegnanti di scienze nelle scuole superiori
- Vaccinare 2 miliardi di persone contro il coronavirus
- Pagare un terzo dei costi per l’adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo
La Settimana di azione globale – conclude l’annuncio di Rpd – servirà a diffondere queste informazioni e soprattutto far sentire la voce di chi si oppone al mantenimento (anzi, all’ampliamento) degli arsenali nucleari: un tema che ci riguarda tutti, per cui spetta a tutti noi reagire alle assurde somme di denaro sprecate per costruirle e mantenerle. Le armi nucleari sono gli unici dispositivi mai creati che hanno la capacità di distruggere tutte le forme di vita complesse sulla Terra. Basterebbe meno dello 0,1% della potenza esplosiva dell’attuale arsenale nucleare globale per provocare un devastante collasso agricolo e una carestia diffusa. La decisione degli Stati dotati di armi nucleari di dirottare le risorse pubbliche dall’assistenza sanitaria e da altre urgenti necessità sociali alle armi di distruzione di massa è inconcepibile. Le armi nucleari producono conseguenze sulla salute che si estendono per generazioni, e non sarebbe possibile fornire un soccorso significativo nemmeno a coloro che dovessero sopravvivere ad una esplosione nucleare.