Cile, quell’11 settembre oscurato

Un golpe che cambiò la storia. Il ruolo della CIA e quello, appena documentato, dell'Australia

di Maurizio Sacchi

L’ 11 settembre ignorato dai media da due decenni è quello del 1973, quando un golpe militare rovesciò il governo democratico del Cile, portò alla morte del presidente socialista Salvador Allende, e a cui seguì una sanguinosa dittatura durata più di 20 anni.La memoria di quegli eventi è stata oscurata dall’attacco alle torri gemelle dello stesso giorno del 2001, benché quel colpo di stato sia avvenuto  anch’esso in una data cruciale non solo per il Cile, ma per tutta l’America latina, e abbia visto la responsabilità diretta degli Stati uniti e dei loro alleati, causando decine di migliaia di morti e l’abolizione dei più elementari diritti umani in Paesi che si voleva appartenessero a quello chiamato allora “mondo libero”.

Ha rotto questo silenzio ora un servizio  del Guardian di Londra, che rivela come l’agenzia di spionaggio dell’Australia, l’Australian Secret Intelligence Service, Asis, aprì una base nel 1970  a Santiago per aiutare la Cia 48 anni fa a destabilizzare il governo cileno prima del colpo di stato militare che rovesciò  il governo socialista di Allende. Nel dicembre 1970 il ministro degli esteri australiano e poi primo ministro liberale, Billy McMahon, approvò la richiesta di Asis di aprire una base a Santiago. Per un anno e mezzo a partire dal 1971, condusse operazioni segrete in Cile, appoggiando i servizi americani nell’opera di destabilizzazione del governo di Unidad popular.

Il successore di McMahon, il laburista Gough Whitlam eletto nel dicembre 1972, meno di un anno dopo ordinò all’allora direttore dell’Asis, William Robertson, di sciogliere le operazioni cilene del servizio. Ma i documenti, declassificati a giugno all’ex ufficiale dei servizi segreti dell’esercito australiano e all’accademico Clinton Fernandes, indicano che Whitlam era combattuto tra qualsiasi rivelazione imbarazzante sul coinvolgimento dell’Asis nel minare il compagno progressista di sinistra Allende, e la preoccupazione che Washington potesse vedere il ritiro dell’agenzia di spionaggio come anti-americano o “imbarazzare [la] CIA”.

Le trame della Cia

Il 4 settembre del 1970 le elezioni presidenziali si svolsero in un clima di ordine e calma, e dopo la mezzanotte si conobbero i risultati: Allende: 36,6%; Alessandri: rappresentante della destra, 34,9%; e Tomic, della Democrazia cristiana, : 27,8%.64. A Washington., Richard Nixon ordinò di impedire ad Allende di assumere la presidenza. La CIA organizzò due piani per fermare l’elezione di Allende in pieno Congresso (il Congresso doveva scegliere tra le due maggioranze più alte il 24 ottobre), che saranno conosciuti come Track One e Track Two:

– Track One consisteva nella nomina di Alessandri da parte del Congresso, malgrado i risultati delle urne: questi si sarebbe poi dimesso, e sarebbero state indette nuove elezioni in cui la destra avrebbe appoggiato Eduardo Frei, storico leader democristiano. Ma questo piano non funzionò, per il rifiuto della Dc cilena.

  – Track Two prevedeva  invece di creare un clima di instabilità politica, in modo che le forze armate intervenissero e annullassero le elezioni. La sua esecuzione fu affidata al generale Roberto Viaux, il cui piano era di rapire il comandante in capo dell’esercito, il generale René Schneider, nasconderlo e provocare la situazione di instabilità. Il 22 ottobre il piano fu eseguito, ma il generale tentò di difendersi e fu colpito dai suoi assalitori, che fuggirono all’istante Il suo autista lo portò all’ospedale militare dove morì due giorni dopo, il 2 ottobre. Ma le trame della Central intelligence agency non si fermarono.

L’Operazione Condor

Operazione Condor fu il nome dato dalla CIA e dall’amministrazione Nixon, a una massiccia operazione di politica estera  statunitense, in alcuni stati dell’America Latina, volta a tutelare l’establishment in quegli Stati dove l’influenza della sinistra era ritenuta troppo forte, nonché a reprimere le varie opposizioni ai governi partecipi dell’iniziativa. Nel 1993 sono stati desecretati documenti sulla connivenza del presidente degli Stati Uniti Nixon, e del suo Segretario di Stato, Kissinger,  con il dittatore Augusto Pinochet .Le procedure per mettere in atto questi piani furono diverse, tutte però ebbero in comune il ricorso sistematico a torture e omicidi degli oppositori: ambasciatori, politici o dissidenti rifugiati all’estero furono assassinati anche oltre i confini dell’America latina.

Il piano di governo di Allende

il piano di Unità Popolare per arrivare al “socialismo alla cilena” consisteva nei seguenti punti:

– Nazionalizzazione dei settori “chiave” dell’economia.

– Nazionalizzazione delle grandi miniere di rame.

– Accelerazione della riforma agraria.

– Congelamento dei prezzi delle materie prime.

– Aumento dei salari di tutti i lavoratori, finanziati con l’emissione d valuta.

– Modifica della costituzione e creazione di una camera unica.

Un programma decisamente popolare e di sinistra, che portò all’attuazione dell’Operazione Condor in Cile.

Il colpo di Stato

In seguito alle prime mosse del governo di Unità popolare, l’Operazione Condor ebbe la sua tragica realizzazione col golpe del 13 settembre del 1971. Il generale dei Carabineros Augusto Pinochet si mise alla testa dei vertici golpisti delle Forze armate cilene, e ordinò l’assalto al palazzo presidenziale della Moneda, dove Salvador Allende si difese con poche guardie del corpo, morendo poi dopo aver rifiutato di arrendersi. Subito dopo il colpo di Stato, arrivarono in Cile militari brasiliani “esperti” nelle tecniche di tortura, rapimento e incarcerazione degli oppositori, nonché di smantellamento delle organizzazioni dichiarate illegali. I servizi segreti cileni riuscirono, grazie all’organizzazione dell’Operazione Condor, ad assassinare numerosi personaggi scomodi al regime all’estero.

In copertina il palazzo della Moneda l’11 settembre del 1973

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