La piazza di Bishkek

In Kirghizistan i manifestanti che contestano i risultati elettorali assaltano il palazzo presidenziale e liberano l'ex leader Atambayev

Sono oltre un centinaio le persone  state ricoverate a Bishkek, capitale del Kirghizistan, dopo gli scontri tra la polizia e i manifestanti di ieri: la protesta chiede le dimissioni del Presidente filo russo Sooronbay Jeenbekov e contesta i risultati delle elezioni parlamentari di due giorni fa dominate da due partiti vicini al potere. La polizia ha usato granate assordanti, cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperdere le migliaia di manifestanti riunitisi nel centro della città, alcuni dei quali hanno tentato di arrampicarsi sui cancelli del palazzo presidenziale e hannop corcondato il parlamento. Circa 2000 persone si sono poi introdotte nel vicino edificio del Comitato per la sicurezza nazionale, dove si trovava  imprigionato l’ex presidente Almazbek Atambayev che è stato liberato “senza forza né uso di armi” dai manifestanti che i funzionari della sicurezza nazionale non hanno tentato di fermare.

I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Sooronbay Jeenbekov e lo svolgimento di nuove elezioni parlamentari dopo le accuse di frode e compravendita di voti che avrebbero caratterizzato  quelle tenutesi domenica. Nel tentativo di allentare le tensioni, l’ufficio di Sooronbay Jeenbekov ha annunciato ieri sera in serata  che il presidente 61enne, eletto nel 2017, avrebbe incontrato i leader dei  partiti mentre sempre in serata  il partito pro-presidente Birimdik, arrivato primo con il 25% dei voti, ha espresso il suo favore a una nuova elezione, invitando tutti gli altri partiti che hanno superato il 7% a fare altrettanto. La situazione e’ in continua evoluzione.

(Red/Est)

In copertina un fotogramma del video dell’Afp durante la scalata ai cancelli riprodotto qui sotto

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