Il conflitto svuota il Sudan

Quasi otto milioni di sfollati in fuga dalla guerra scoppiata nell'aprile scorso

Sono quasi otto milioni gli sfollati causati in Sudan dalla guerra tra esercito e paramilitari come ha ricordato alcuni giorni fa l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi, in visita in Etiopia. Il conflitto nel Paese africano è scoppiato nell’ aprile 2023 tra l’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane e le Forze di supporto rapido (Rsf, paramilitari) del generale Mohammed Hamdane Daglo, ex numero due dell’esercito. Il conflitto ha causato più di 13.000 vittime, secondo un bilancio stimato del Centro studi  Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled). Il Sudan, che vantava una lunga tradizione di ospitalità  nei confronti dei rifugiati da altri Paese , ospitava oltre 1 milione di rifugiati – la seconda più grande popolazione di rifugiati in Africa – provenienti principalmente dal Sud Sudan, dall’Eritrea, dalla Siria e dall’Etiopia, dalla Repubblica Centrafricana, dal Ciad e dallo Yemen. Ora il flusso è al contrario. Il totale degli sfollati è di 7.852.770 secondo l’ultimo aggiornamento fornito dal’Agenzia Onu il 4 febbraio scorso.

La sola Etiopia – dicono sempre i dati dell’Unhcr –  ospita oltre 823.000 rifugiati e richiedenti asilo provenienti principalmente dal Sud Sudan, dalla Somalia e dall’Eritrea. La maggioranza vive in 24 campi profughi istituiti in cinque stati regionali. Oltre 70.000 altri risiedono nella capitale Addis Abeba come rifugiati urbani. Il 47% dei rifugiati sono donne e ragazze, mentre il 59% sono bambini. L’Etiopia conta inoltre 4,2 milioni di sfollati interni (IDP) e oltre 1,5 milioni di sfollati rimpatriati, in gran parte derivanti dal conflitto in corso nell’Etiopia settentrionale e da conflitti e tensioni localizzati in diverse parti del Paese.

In copertina, una mappa dell’Unhcr

(Red/Est)

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