Erdogan, la nuova offensiva arriva in Iraq?

Il presidente turco Erdogan ha annunciato una nuova operazione in terra irachena. Le mosse preventive di Iraq e Pkk

Il piano turco di repressione curda potrebbe non fermarsi all’interno dei confini, labili e intricati, della guerra siriana. In un discorso pronunciato nella provincia di Trabzon, nel Mar Nero, il presidente Erdogan ha infatti affermato di voler proseguire le operazioni nella regione nel Nord-ovest dell’Iraq, nel Sinjar.

A Sinjar, il Pkk (il partito dei lavoratori curdi) era venuto in aiuto della minoranza yazide, sotto attacco da militanti dello Stato islamico nel 2014 e da qual momento aveva un appoggio nella città.
Fonti nel Nord dell’Iraq hanno riferito che, a seguito dell’annuncio, il Pkk si ritirerà dalla regione.

Al momento però l’annuncio di nuove operazioni turche rimane tale e non ha prodotto azioni concrete. L’Iraq ha negato che qualsiasi forza straniera abbia attraversato il confine nazionale e ha dichiarato che non tollererà alcun intervento straniero nella regione.

In una nota si legge: “Il comando operativo ha confermato che la situazione a Ninive, Sinjar e nelle aree di confine era sotto il controllo delle forze di sicurezza irachene e non vi è alcun motivo per cui le truppe attraversino il confine iracheno in quelle aree. In una telefonata con Erdogan per altro, il primo ministro iracheno al-Abadi ha detto che le truppe di Baghdad impediranno ai “combattenti stranieri” di usare il territorio iracheno per compiere attacchi contro la Turchia. In cambio Ankara si sarebbe impegnata a non sconfinare in nel Nord del Paese senza il consenso del governo.

Per anticiparsi, comunque, Baghdad ha provveduto a garantire il controllo dell’area inviando le proprie Forze armate e disarmando le milizie yazide. A loro volta, le autorità di Sinjar hanno reso noto che il Pkk ha lasciato la regione, dove aveva svolto esclusivamente compiti di addestramento delle milizie locali.

Un alleato contro il Pkk sarebbero anche gli Usa. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, James Mattis, durante una conferenza stampa tenuta il 27 marzo al Pentagono e riportata da Agenzia Nova ha dichiarato che “Vi è una minaccia del Pkk in Sinjar (…) contro la Turchia”. Il segretario ha poi aggiunto che gli Stati Uniti sono al fianco della Turchia, loro alleata nella Nato.

Il segretario alla Difesa degli Usa ha poi affermato che Sinjar rappresenta “una questione molto delicata”. Il PKK è considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia, dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.

Notizie correlate:

www.atlanteguerre.it/afrin-e-non-solo-i-crimini-di-guerra-in-siria/

www.atlanteguerre.it/afrin-sotto-assedio-una-voce-curda/

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