Proclamata l’autonomia della Cirenaica in Libia: uno schiaffo al Cnt

A quattro mesi dalla fine della guerra contro Gheddafi la Cirenaica è stata proclamata autonoma dal potere del Consiglio Nazionale di Transizione. Erano oltre 2mila i delegati, tra leader militari e capitribù, ieri a Bengasi per il Congresso del popolo della Cirenaica, e hanno decretato la nascita di un Consiglio provvisorio guidato da Ahmed Zubair al-Senussi, oggi esponente dell’opposizione del Cnt.

Una cerimonia ufficiale, con tanto di costituzione di un esercito indipendente, di un parlamento, di una corte di giustizia e una capitale, oltre all’avanzamento della proposta di trasformare la Libia in uno stato federale. I motivi sono presto detti: la Cirenaica, zona da cui è partita la rivolta che ha portato alla destituzione del rais, ha patito decenni di marginalizzazione per mano del regime di Gheddafi e oggi vuole le “proprie risorse nelle proprie mani”. La regione, infatti, è la più estesa delle tre proclamate da re Idris, si stende da Sirte fino ai confini con l’Egitto e il suo sottosuolo detiene la quasi totalità delle risorse petrolifere della Libia.

Al-Senussi è una figura quasi simbolica, dato che è stato uno dei prigionieri politici rimasti in carcere più a lungo durante il regime del rais, nonché pronipote dell’ultimo re di Libia deposto da Gheddafi nel 1969. Nella sua lotta contro il regime Zubair si è reso protagonista di numerosi tentativi falliti di golpe contro il colonnello, e nel 2011 il Parlamento Europeo gli ha conferito il premio Sakharov per la sua battaglia per la libertà in Libia. In tutta risposta, Tripoli fa appello all’unità nazionale, e dal Presidente del Cnt, Mustafa Adbel Jalil, è arrivata una netta condanna, denunciando ingerenze di “paesi arabi fratelli” e minacciando l’uso della forza per contrastare le istanze separatiste.

 

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